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927. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Pallanza 1451 giugno 8 Milano

Francesco Sforza comunica al comune e agli uomini di Pallanza le lagnanze del connestabile Gaspare da Sessa per il pessimo comportamento loro verso i suoi fanti. Vuole conoscere il loro racconto dei fatti, e comunque comanda loro di lasciar stare i fanti e provvederli delle cose necessarie, come fin qui hanno fatto.

[ 207r] Comuni et hominibus Palantie.
Lo strenuo Gaspare da Sessa, nostro conestabile, gravemente se è condoluto cum nuy per casone de certe ignominie et non boni modi in li quali setti de novo incorso contra deli soi fanti deputati ad allozare, li quali pare habiati battuti et voluti caciare via de lì, del che, siando vero come luy dice, non pocho ma grandemente ne dolemo et non sapiamo donde prendiate tanta baldanza in moverve ad tali excessi. Et perché vogliamo molte bene intendere questa cosa come è passata, et de poy opportune provedere, siamo contenti essero etiam da voy avisati per vostre littere, como questo facto passa, et cossì ce avisariti dela veritate propria, benché ad ogni modo cerchamo de saperla per altra via. Et isto, interim, volemo et vi commandamo debbiate lassare stare li dicti fanti et a quelli provedere delle cose necessarie, como havete facto perfin mo' et guardarve per lo avenire de non fare contra de loro cosa non deuta. Data Mediolani, die viii iunii 1451.
Andreas Fulgineus.