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184. Francesco Sforza al commissario [Battista Sabelleschi da Norcia] e agli Anziani di Parma 1451 luglio 12 Cremona

Francesco Sforza scrive al commissario e agli Anziani di Parma che, aderendo alla richiesta della badessa e delle monache del locale monastero di Santa Chiara, non mandino, se possibile, ammalati di peste nel detto monastero.

[ 50v] Comissario (1) et Anzianis Parme.
L'abbadessa et monache del monesterio de Sancta Chiara de quella nostra città ne hanno facto dire che per voi Anziani è stato ordinato de mandare al loro monastero tucti quelli che sonno amalati et che se amalarano de morbo et che, considerato lo damno et desconcio che a loro segue per questa casone, etiandio le excummunicatione et inhibitione che loro hanno dala santità de nostro signore papa (2), gli vogliamo provedere, atteso maxime che questi tali se possono mandare in luoco più comodo et habile del dicto suo monastero. Pertanto, per respecto dele cose predicte, vi pregamo et confortamo che, possendo voi fare questo con non troppo nostro sconzo, el vogliati fare, la quale cosa haverimo carissima et accepta per reverentia d'essa Sancta Chiara, ala quale havimo grande devotione. Pur quando cussì non possati fare, vi confortamo et strengemo che gli fati ogni altro aconzo vi sia possibile. Cremone, xii iulii 1451.
Iohannes.


(1) Identificato come Battista Sabelleschi da Norcia (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 457).
(2) Niccolò V.