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1985. Francesco Sforza ad un prete 1452 dicembre 11 Cremona.

Francesco Sforza scrive all'anonimo prete dicendogli che ha comunicato cose utili per lo stato sforzesco; in merito ad altre e importanti informazioni che il prete si dice pronto a rivelare, il duca, come attesta la lettera, promette al prete di stare ai suoi desideri che nessuno muoia a motivo delle sue dichiarazioni.

Religiose vir, amice noster carissime, essendo avisati da Antonio da Trezo, nostro cancellere, in questi dì passati che voi siti informato d'alcune cose grandemente importante al stato nostro, quale gli direste se nui promectevamo de non fare morire alcuno per questa casione, scripsimo al dicto Antonio per lectere soctoscripte de nostra propria mano ch'el ve dovesse fare la dicta promessa a nostro nome, et cossì la facevamo nui come dovete havere inteso et veduto per dicte nostre lettere. El dicto Antonio novamente ne ha advisato novamente d'alcune cose, quale gli havete dicte circha questa materia, le quale ne sonno multo piaciute, et grandemente ve ne rengratiamo, ma perché per esse parole, quale glie havete dicte non intendiamo bene questa facenda, et crediamo che non ve siate allargato a dirgli ogne cosa per dubio che havete che nui non faciamo morire qualchuno, ve confortiamo et pregamo, quanto più cordialmente sapemo et possemo, che ve vogliate allargare con il dicto Antonio et dirgli tucto quello sapete in quella facenda, et anche vedere de intenderla meglio sell'è possibile, certificandovi che de questo ne farete tanto piacere che non lo porresti far maiore, advisandove noi largamente d'ogni cosa ve faremo anchora nui delle cose che ve piaceranno et tale che ne trovarete bem contento, promectendovi de novo, per quest'altra nostra soctoscripta de nostra propria mano, che per cosa dicati al dicto Antonio nui non farimo mai morire alcuna persona, sia chi se voglia, et de questo siate certissimo, perché sapiamo ch'el ve sarria gram carico quando alcuno morisse per vostra casione, el che non voressimo per modo alcuno. Ex Cremona, die xi decembris 1452.
Irius.
Cichus.
Franciscusfortia Vicecomes manu propria subscripsit.