Registro n. 7 precedente | 222 di 2129 | successivo

222. Francesco Sforza al podestà di Cremona (1452 febbraio 23 Milano).

Francesco Sforza assicura il podestà di Cremona di essersi personalmente interessato (ciò che non ha mai fatto per nessun altro ufficiale) perchè egli abbia le paghe che gli spettano. Vuole che ad Antonio Cavallo venga fatto, come a qualunque altro conscio del tradimento, quello che giustizia richiede.

Potestati Cremone.
Havimo recevuto le vostre lettere ale quale respondendo, et primo, alla parte dela retentione de vostre paghe, ve advisamo che havimo ordinato cum li Maistri delle intrate (a) nostre che non ve siano retenute, et questo havevamo facto inanzi la receputa delle vostre lettere, certificandone che per l'amore et affectione havimo ad vuy et alle virtute vostre, ve havimo facto questo che non havemo [facto] a veruno altro offitiale quale habiamo. Alla parte de Antonio Cavallo, crediamo che mò l'habiati nelle mano, siché volimo sia facto raxone, segondo el merito et a luy et a qualu(n)que consapevele del tradimento. Data ut supra.
Cichus.

(a) Segue vostre depennato.