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377. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 aprile 1 Milano.

Francesco Sforza informa il genero e consigliere ducale Giovanni da Tolentino, luogotenente, il podestà, il referendario e il tesoriere di Cremona che invia lì il cremonese Stefanino Zaccaria per fare il pane per l'esercito. Vuole che gli vengano consegnate le duemila moggia di frumento offerte dalla città perchè le converta in pane. Occorre che gli si procuri un ambiante in cui porre i forni e possano stare coloro che lavorano con lui. Ovviamente tale pane sarà esente da dazio, "como è debito et raxonevele, essendo per uso del campo nostro".

Magnifico militi genero et consiliario ac spectabili et nobilibus dilectis nostris domino Iohanni de Tholentino, locuntenenti, potestati, referendario et thexaurario civitatis nostre Cremone.
Como vederiti per nostre lettere patente nuy havimo dato cura et caricho ad Sthefanino Zacharia, nostro citadino de quella cità, de fare componere el pane bixognerà per lo exercito nostro in quella nostra cità et altrove dove bisognarà, el quale mandiamo lì informato della voluntà nostra per apparechiare et far fabricare li forni et le altre cose expediente per la conpositione del dicto pane, como da luy più largamente intenderiti. Pertanto vi committiamo et volimo che, subito havuta questa, consignati et faciate consignare al dicto Sthefanino liberamente, remossa ogni casione, quelle doa milia moza de frumento ne dà quella comunità et quello manchasse provedeti sia subito recuperato [ 97v] et consignato in mano del dicto Sthefanino et vuy, referendario et thexorero, provediti che esso Sthefanino possa fare macinare questo frumento como parerà ad luy senza alcuno pagamento de datio, como è debito et raxonevele, essendo per uso del campo nostro, dandogli ogni favore et adiuto bisognasse per possere macinare questo frumento et farlo im pane. Et perchè bisongna trovare una stantia, quale sia commoda per posserli fare dentro li forni per cosere el pane et nella quale possano stare quilli faranno el pane in quella cità, volimo che, intendendovi cum luy, vedati de trovare per ogni modo questa stantia, dove parerà ad luy più commoda quale sia suffitiante per posserli hedificare li forni et stantiare quilli faranno el pane, come più largamente intenderiti dal dicto Sthefanino, al quale crediti in questa materia como ad nuy proprii. Data Mediolani, die primo aprilis 1452.
Zanetus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.