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996. Francesco Sforza al podestà e ai castellani di Cremona (1452 settembre 16 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza ordina al podestà e ai castellani di Cremona di eseguire quanto prescritto nell'allegata lista dei prigionieri. Il podestà mandi i tre annotati nella lista a Piacenza in mano del capitano della cittadella. Riceveranno dal podestà di Borgo San Donnino due prigionieri da Casalmaggiore (Giovanni Grosso e Tommaso Sonzino) che condurrà da Parma.

[ 250r] Potestati et castellanis Cremone.
Dilecti nostri, volemo et per la presente ve comandamo debiate, subito recevuta questa, disponere et fare de tucti quelli presoni sonno in quello nostro castello, come vederite per la inclusa lixta, et in questo non faciate sia exceptione alchuna che exequate quanto ve scrivemo. Ceterum volemo che voy, podestà, tignate modo che de mandare subito quelli tre annotati in la dicta cedula, a Piasenza in man del capitano dela cittadella, al quale per la alligata scrivemo che li debia acceptare et habiate bona advertentia de mandarli per tal forma che vadano ad salvamento. Ulterius il podestà del Burgo San Donino ve consignarà doy presoni da Casalmazore, l'uno chiamato Zohan Grosso et l'altro Thomaso Sonzino, quali duy condurrà da Parma lì, secundo li havimo scripto. Pertanto volemo debiate acceptarli et quando serranno conducti, advisarne subito. Data ut supra.
Iacobus.
Lista captivorum existentium in castro nostro Cremone:
Ambroxo da Trivulcio: sia messo in la marza presone dove fo messo alias Benedicto Cagamosto. Siamo contenti che, dagando luy segurtà bone et sufficienti per mille ducati, videlicet per 1000 ducati, de observare le confine ad Mediolano, ch'el sia lassato de presone;
El ragazo de messer Antonello: ch'el staga pur in castello;
Leonardo da l'Aqua: ch'el reste lì in presone sotto bona guardia;
Petro Ungaro: in man del nostro potestate;
Marazo et Zohan Soncino: stagano dove sonno sotto bona guardia;
Marcho, fratello de Marazo, Iacobino Soncino, Antonio de Ugolino: siano mandati per lo nostro potestate a Piagenza et consignati al capitaneo dela cittadella de Piasenza;
Andriolo: sia messo in fundo dela torre dela porta de San Lucha cum li ferri alli pedi.