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371. Francesco Sforza al podestà di Pellegrino 1452 gennaio 6 Lodi

Francesco Sforza rimprovera il podestà di Pellegrino perché non desiste dallo spronare gli uomini di Aione a disobbedire a Manfredo Pallavicino. Vuole gli faccia sapere il motivo di tale avversione verso Manfredo Pallavicino.

[ 67v] Potestati nostro Pellegrini.
Meravegliessemo grandamente de ti che, havendote nuy scrito più fiate debi desistere in turbare li homini de Ayono che non obediscano a miser Manfredo Pallavicino, como debitamente dice deuno obedire et appare per autentica sententia, pur perseveri in vetare che essi homini non gli prestano debita obedientia. Pertanto de novo te scrivemo et comandemoti expresamente che, non havendo ti altro iuridice in contrario, presti patientia che dicti homini obediscano ad esso miser Manfredo et per forma che più non ne sentiamo digna querella. Et faciendo ti altramente, daremote a vedere non far bene ad darne materia de tanto repplicare letere, et per ogni modo volemo et comandemoti subito ne avisi delle casone per le quale te sei moso ad dare materia al dicto miser Manfredo de venire da nuy tante fiate ad reclamare, et perché non hai exequito quanto supra de ciò te habiamo scripto. Data Laude, vi ianuarii MCCCCLsecundo.