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774. Francesco Sforza al podestà di Piacenza e a Teseo da Spoleto 1452 febbraio 10 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà di Piacenza e a Teseo da Spoleto che si sono portati da lui gli uomini d'arme Massello e Fosseto lamentandosi di non avere ricevuto la somma loro assegnata a risarcimento dei cavalli a loro bruciati a Lusignano. Vuole che detta somma venga data ai due uomini d'arme.

Potestati Placentie et Theseo de Spoleto.
Scripsimo quisti dì proximi passati ad vuy, potestà, a devisti providere che Massello et Fosseto, nostri homini d'arme, fossero satisfacti delli cavalli a loro brusati in ella villa de Lusignano de Piasentina, secondo la somma data in loro favore, quando dicta summa debitamente meritasse excutione. Noviter sonno da nuy venuti dicti nostri homini d'arme condolendosi non haviti [ 131v] b dicta summa exequito, el che crediamo siamo c proceduto o per altre vostre occupatione, aut che non ve sia paruto dicta summa meritare executione. Et perché ipsi nostri homini d'arme non sonno, nì hanno modo, nì etiandio volemo siano deducti in longo a litigare, volemo et conmectinmovi de novo diligentemente vediati dicta summa, et examinata, et fra quatro dì proximi ad venire, dopo la receptione, debiati d havere terminata questa differentia per forma che li dicti nostri homini d'arme con dignia querela non habianno più a retornare da nui, perché non intendemo siano deducti per litigii, anze sumariamente, como havemo predicto, expediati. Data Mediolani, die x februarii MCCCCLII.


(a) Manca il segno di abbreviazione.
(b) non havity ripetuto.
(c) Così in A.
(d) debiati ripetuto.