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956. Francesco Sforza al capitano del divieto di Parma 1452 febbraio 19 Milano

Francesco Sforza si meraviglia che il capitano del divieto di Parma non abbia dato corso alla grazia, che il duca, su intervento di Pietro Maria Rossi, ha concesso a Pellegrino Zacogno. Il duca esige che la sua disponizione sia eseguita.

Capitaneo devetus Parmensis.
Havimo hauta lamenta da Pelegrino Zachogno che, nonobstante te scrivissemo ali dì passati che per contemplatione del magnifico Pedromaria Rosso gli avimo fata gratia per la casone de quela portatione d'arme, et cetera, e segondo se contiene in esse littere nostre, tamen non hay obedite dite nostre lettere, dil che ne pigliemo admiratione. E, pertanto, de novo te replicamo e comandemo che, observando dite nostre lettere, non die più impazo o molestia ad esso Pellegrino per questa casone, anze revochi ogni novitade gli sia fata e gli restituische la roba sua o il valore de quella, per forma che de ciò più non sentiamo querella. Data Mediolani, die 19 februarii 1452.
Signata Cichus.