Allegoria della carità e angeli con stemma visconteo

Amadeo Giovanni Antonio (bottega)

Allegoria della carità e angeli con stemma visconteo

Descrizione

Autore: Amadeo Giovanni Antonio (bottega) (1447 ca./ 1522), esecutore

Cronologia: post 1475 - ante 1482

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: MARMO BIANCO SCOLPITO

Misure: 90 cm x 52 cm

Descrizione: il rilievo appare composto da tre distinti blocchi di marmo costituiti dal tondo centrale e dalle due mezze lastre con le figure degli angioletti reggenti il clipeo. L'angioletto di sinistra poggia la mano sinistra sul clipeo, mentre la destra sull'arme viscontea che, posta di tre quarti, appare nell'angolo in basso a sinistra. L'angioletto di destra è girato su di un lato e regge con entrambe le mani il clipero centrale. All'interno del clipeo con superficie a tasselli è scolpita a bassorilievo una figura femminile che allunga una mano verso due mendicanti alla sua destra. In alto è visibile l'iscrizione CHARITA.

Notizie storico-critiche: Il rilievo è composto da tre parti distinte, assemblate e murate nella parete sinistra del vano di accesso al castello. Diego Sant'Ambrogio, nel rendere nota l'opera sul finire dell'Ottocento, ne suppose la provevenienza dalla Certosa di Pavia, analogamente a due tondi marmorei con Profili di Cesari, oggi non più ritracciabili nel castello, e a tutte le altre sculture medievali e rinascimentali della vicina chiesa parrocchiale. Oltre alla proposta sulla provenienza, corroborata dall'insegna viscontea tenuta da uno degli angioletti, lo studioso formulava l'ipotesi che il medaglione centrale potesse essere costituito in origine da un profilo del fondatore della Certosa, Gian Galeazzo Visconti. Ciò non gli impediva di apprezzare il tondo con l'Allegoria della Carità, classificato come "opera giovanile manifesta di quel valente scultore che fu Giovanni Antonio Amadeo".
La datazione più calzante per gli angioletti di Carpiano sembrerebbe potersi fissare tra la metà degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta del Quattrocento. Le due figure paiono infatti legarsi molto strettamente a quelle dei due putti seduti ai piedi dell'edicola col busto di Giulio Cesare sulla facciata della cappella Colleoni a Bergamo. Iniziata al principio del decennio, la cappella Colleoni era quasi ultimata nel febbraio del 1477, allorché gli esecutori testamentari di Bartolomeo Colleoni richiedevano all'Amadeo di completare il pavimento, per poi, nel luglio dello stesso anno, esortarlo ad avviare i lavori per la pala marmorea. Il punto di stile segnato dai due angioletti di Carpiano pare in qualche modo tornare nel riquadro in Duomo a Cremona con l'Elemosina di Sant'Imerio, quasi certamente da mettere in relazione a dei pagamenti recepiti dall'Amedeo nel 1481 e nel 1484 per il "bel quadro di marmo da mettersi davanti all'arca'' dedicata a questo santo. A prescindere dalla pertinenza o meno del tondo interno, il tipo iconografico della lastra di Carpiano si richiama indubbiamente ai rilievi con Angeli reggistemma che si alternano ai tondi all'antica sullo zoccolo della Certosa di Pavia. Alti circa 50 centimetri, questi rilievi vennero in buona parte sostituiti nel XVIII secolo ed è molto probabile che da lì provenga anche un analogo pezzo lacunoso, oggi conservato al Museo della Certosa, ritenuto databile tra il 1475 e il 1480. Nonostante la corrispondenza delle misure non è però possibile provare la stessa provenienza anche per il rilievo di Carpiano, che fra l'altro reca lo stemma visconteo su un lato, mentre quelli della Certosa lo portano in posizione centrale. Per quanto riguarda il tondo della "Charita", si può supporre una datazione analoga, forse più verso il nono decennio, anche se sembrano mancare termini di confronto così specifici come per gli angioletti.

Collocazione

Provincia di Milano

Credits

Compilazione: Pagani, C. (2004)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2009)

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