Violino d'amore

Bisiach, ( Giuseppe ) Leandro sr.

‹ precedente | 915 di 372 | successivo ›

Violino d'amore

Descrizione

Autore: Bisiach, ( Giuseppe ) Leandro sr. (1864 - 1945), esecutore

Ambito culturale: ambito milanese

Cronologia: 1903

Tipologia: strumenti musicali

Materia e tecnica: legno di acero; legno di abete; legno di pioppo

Misure: 207,5 mm x 668 mm x 33 mm

Descrizione: Il violino segue il modello tradizionale senza punte sporgenti ed a spalle spioventi di L. Bisiach usato per questo genere di strumenti. Lo strumento è stato successivamente munito di un appoggio in pero che simula la spalla destra di un violino tradizionale per agevolare la posizione della mano sinistra dell'esecutore sulle note alte della tastiera. Questa modifica fu fatta probabilmente in seguito alle indicazioni di qualche strumentista che trovava scomodo il modello a spalle spioventi delle viole d'amore. I fori armonici sono a forma di fiamma. Il fondo è piatto in abete, rivestito esternamente da una lastronatura di acero molto marezzato dello spessore di circa mm 1. Le fasce sono in acero. La tavola è in due pezzi di abete. Il manico è in acero sormontato da una testa di putto bendato. I tasselli sono in abete, le controfasce sono in pioppo. Sul fondo, internamente, ci sono due catene in abete ed una placca dell'anima in pioppo. Il filetto ha il bianco in acero di 0,5 m ed il nero in acero tinto di mm 0,4. La vernice è color rosso bruno. Il violino è montato con quattro corde sulla tastiera e quattro di risonanza. Quest'ultime sono attaccate a quattro piccoli chiodi metallici infissi nelle fasce inferiori in corrispondenza del tassello.

Collezione: Collezione del Museo degli Strumenti Musicali

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Museo degli Strumenti Musicali

Credits

Compilazione: Bollini, A. (1999)

Aggiornamento: Gatti, Andrea (2001)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

‹ precedente | 915 di 372 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).