Taccuino di Carlo Bossoli

Bossoli Carlo

Taccuino di Carlo Bossoli

Descrizione

Autore: Bossoli Carlo (1815/ 1884)

Cronologia: post 1847 - ca. 1848

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / matita

Misure: 306 mm x 220 mm

Descrizione: 50 fogli rilegati di carta bianca ingiallita, quattro di questi, corrispondenti alle pagine 45, 47, 48 e 50, sono staccati dal taccuino; 2 fogli staccati di carta grigia, ruvida

Notizie storico-critiche: Il taccuino è composto da 52 carte due delle quali (le pp. 51 e 52) non facevano parte originariamente del taccuino per dimensioni, tipo di carta e data. Queste due carte sono state schedate come disegni separati, collegati alla scheda del taccuino tramite riferimento orizzontale. Quattro carte (le pp. 45, 47, 48, 50) sono staccate dal taccuino. Tutte le carte recano un disegno sul recto, tranne la p. 15, interamente bianca, e la p. 44, la quale reca un disegno solo sul verso. Le pp. 12 e 18 recano un disegno anche sul verso e sono state schedate ognuna su due schede distinte per recto e verso, collegate fra loro da riferimento verticale; anche la p. 48 reca un disegno sul verso, disegno che si prolunga sull'intero recto della p. 49: il soggetto (allegoria) delle pp. 48 verso e 49 recto è stato schedato su un'unica scheda, relativa alla p. 49 (INVN 5236.49), collegata alla scheda della p. 48 recto da riferimento orizzontale.
Le pp. 31, 33, 38, 40, 41, 47 recano ognuna due disegni distinti realizzati sulle due metà del foglio, ricavate con una riga tracciata a matita dall'artista, secondo un'abitudine ricorrente nei taccuini di viaggio di Bossoli (Peyrot 1974). Per ognuno di questi disegni è stata redatta una scheda, collegata alla scheda gemella da riferimento verticale.
Tutti i disegni sono a matita; la p. 28 reca tracce di acquerello marrone; la p. 50 reca l'iscrizione a inchiostro nero.
Il taccuino non compare tra i 14 taccuini di viaggio citati da Ada Peyrot, e non corrisponde per data e contenuto a quelli citati dalla stessa ma non recuperati e quindi non riprodotti nella sua monografia. Per le dimensioni si discosta dagli altri taccuini di viaggio, che sono più piccoli, se si esclude il taccuino del 1956-1957, di formato analogo anche se un po' più grande (cm 26x36), realizzato in parte a Torino, in parte durante i viaggi a Parigi, Londra e Balmoral. Rispetto a questi taccuini, è più antico e permette di notare l'evolversi del modo di disegnare di Carlo Bossoli, da una maniera più vicina alla veduta ottica descrittiva e particolareggiata, legata alla sua formazione di vedutista e di creatore di cosmorami, per la quale divenne famoso in Italia fin dal 1844, poco dopo il suo arrivo da Odessa, a un modo più abbreviato e pittorico, spontaneo e diretto, evidente nei disegni (non nei dipinti) realizzati dalla fine degli anni cinquanta in poi. La datazione di numerose pagine del taccuino e la frequente iscrizione autografa recante l'indicazione precisa del luogo raffigurato permettono di aggiungere qualche tassello alla biografia del pittore. Il periodo infatti va dal novembre 1847, data del primo disegno (p. 1) eseguito sull'isola di Porquerolles, nella Francia meridionale, a un giorno del 1848 non precisato ma successivo al 15 agosto, quando Bossoli è ancora, verosimilmente, in Francia (p. 50). Dal confronto tra i dati biografici riportati da Peyrot per l'anno 1848 e i disegni datati del taccuino, emerge che il viaggio in terra francese è stato interrotto due volte dal pittore, per il ritorno a Milano nel periodo delle 5 giornate e tra fine luglio e inizio agosto, probabilmente per rivedere la madre malata. I dipinti (un olio e quattro tempere) documentati da Peyrot datati 1848 e raffiguranti alcuni episodi delle 5 giornate (18-22 marzo) furono certamente eseguiti sul posto dal pittore, per il loro carattere di presa diretta e per la non convenzionalità delle ambientazioni, ricche di particolari. Sembra confermarlo, nel taccuino, la prima interruzione, fra il 2 marzo 1848 (p. 14), quando l'artista ritrae una strada in campagna in una località indicata ma di difficile decifrazione, e, dopo la pag. 15, non a caso lasciata interamente bianca, il 22 aprile 1848 (p. 17), quando, dopo aver raffigurato la veduta di un paese mediterraneo, plausibilmente nella Francia meridionale (p. 16), ritrae un paese analogo, che come dice l'iscrizione in basso è Hyères, sulla costa davanti alle isole Porquerolles. Le pagine successive documentano un percorso che risale verso l'Ile de France, avente come meta alcuni paesi e castelli lungo la Loira (Villandry, Amboise). Prima di arrivare a queste mete, dopo il 25 luglio 1848 (p. 23), il pittore dovette tornare una seconda volta a Milano, se è vero come parrebbe plausibile che il 5 agosto vede e poi ritrae Carlo Alberto affacciato sul balcone di Palazzo Greppi in via Manzoni mentre, dopo l'annuncio della resa a Radetzsky, subisce la reazione polemica e incredula dei milanesi (Peyrot, v.I n. 135). In seguito, il 15 agosto, Bossoli è di nuovo in Francia, a Villandry, come si legge a p. 28 del taccuino. L'ultima data scritta sul taccuino è il 3 settembre 1848 (p. 40), accanto al disegno "La Pile 5 Mars. Mo[nument] Romain sur les bords de la Loire". Solo l'ultimo disegno, a p. 50, documenta nel taccuino un episodio del tormentato 1848, non in presa diretta ma attraverso la copia del disegno di un ignoto artista francese raffigurante un momento dei disordini sociali a Parigi.

Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli

Collocazione

Milano (MI), Museo Poldi Pezzoli

Credits

Compilazione: Iato, Valeria (2006)

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