Scena per "Il Ratto di Proserpina" raffigurante l'Olimpo

Vacca Luigi

Scena per "Il Ratto di Proserpina" raffigurante l'Olimpo

Descrizione

Identificazione: OLIMPO

Autore: Vacca Luigi (1778/ 1854)

Cronologia: ca. 1834 - ca. 1835

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta bianca / inchiostro bruno, acquerellatura colorata

Misure: 398 mm x 280 mm

Notizie storico-critiche: Questo raffinato disegno acquerellato, molto accurato nella scelta coloristica, raffigurante l'Olimpo, venne realizzato per il Ballo "Il ratto di Proserpina" (atto IV, scena 2) presentato al Regio di Torino nella stagione 1834-35, con coreografia di F. Gioia ed ispirato al soggetto mitologico del rapimento della figlia di Cerere, Proserpina, ad opera di Plutone che si era perdutamente innamorto di lei. E' stato esposto alla mostra di Torino del 1980 nella sezione dedicata al Ballo fantastico, insieme ad un altro bozzetto attribuito alla cerchia del Vacca, rappresentante la "Decorazione di soffitto di teatro con l'Olimpo", proveniente dalla raccolta di Giuseppe Viecca (1934) ed ora conservato al Museo Civico di Torino, e ad altri due, sempre di Vacca, che si riferivano rispettivamente ai balletti "La distruzione del regno delle fate" e "La finta pazza per amore ovvero il matrimonio dopo la morte" con coreografie di A . Monticini, balli in calendario al Regio nel 1833 (Viale Ferrero 1980, p. 851). Come sottolineato dalla Viale Ferrero in questi anni "lo storicismo imperante non aveva del tutto cacciato dai teatri il fantastico, che si rifugiava nei Balli e soprattutto nei Balletti (il secondo Ballo, il più breve dei due, che venivano rappresentati con l'opera seria). La critica si interessava delle parti danzate con estremo puntiglio, anche se poi i commenti alle scene e costumi ripetevano schemi iterativi, qualunque fosse la levatura del recensore" (Viale Ferrero, 1980 p. 851). Riguardo in particolare al Ratto di Proserpina si conserva una curiosa poesiola, rintracciata dalla Viale Ferrero presso la Biblioteca Civica di Torino (Mss. 133), qui di seguito riportata: "Il Ratto di Proserpina è il ballo intitolato Non c'è che dire, è bello, applausi si è attirato. Ma questi applausi e lodi non fur pel signor Gioja Perchè l'intreccio d'esso non vale un fico e annoja Bensì furon diretti gli applausi, i bravo, i bene al celebre Sevesi pittore delle scene (in realtà si tratta di Vacca) Ed al sig. Majetti esperto macchinista Che ogni animo ha rapito d'Olimpo colla vista". Sempre la Viale Ferrero individua analogie tra gli ornati del trono di Giove e le decorazioni progettate da Pelagio Palagi per le residenze reali di Racconigi e Palazzo Reale, per le quali "non è facile decifrare se si tratti di un semplice accostamento stilistico, o di un criptico omaggio al sovrano sabaudo, alla maniera tradizionale" (Viale Ferrero, 1980, p. 369). Riguardo all'esecuzione del disegno, forse in parte di Sevesi, viene rilevato che "il mondo classico qui vive in forme di una equilibrata armonia compositiva, che ne accentuano il carattere di favola antica, distaccata dal presente e con tipizzazioni alquanto astratte" (Viale Ferrero 1980, p. 369). Infine il disegno qui esaminato è pure accostabile nell'impostazione con il cielo stellato con i segni zodiacali e nella posa piuttosto statica delle figure a quello elaborato per una decorazione massonica ed attribuito a Giacomo Pregliasco, ora presso il Museo Civico di Torino, presentato nella sezione Feste ed apparati della medesima mostra torinese del 1980 (Viale Ferrero, p. 831). La Viale Ferrero segnala inoltre un disegno conservato presso il Museo Teatrale alla Scala di Milano per la I scena dello stesso Ballo (cat. n. 2977/c, tav. 1315, n. inv. 3900/4, Coll. Scen. 133).

Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli

Collocazione

Milano (MI), Museo Poldi Pezzoli

Credits

Compilazione: Ranzi, Anna (2006)

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