Monumento a Giacomo Locatelli

Sangiorgio, Abbondio

Monumento a Giacomo Locatelli

Descrizione

Identificazione: Giacomo Locatelli

Autore: Sangiorgio, Abbondio (1798/ 1879)

Cronologia: ca. 1839

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo

Misure: 129,5 cm x 56 cm x 250 cm

Notizie storico-critiche: Il dottore fisico Giacomo Locatelli, uno dei più illustri medici ospedalieri, morì all'inizio del 1836 e pochi mesi dopo la sua morte si aprì una sottoscrizione per erigere anche alla sua memoria un monumento, da collocarsi nell'atrio di fronte a quello del Palletta. Il 24 marzo del 1838 il direttore dell'Ospedale comunicava alla Delegazione Provinciale di Milano le decisioni della commissione preposta all'iniziativa: si era scelto il "disegno dell'architetto Signor Giulio Aluisetti, che si unisce già approvato dalla Congregazione municipale della città di Milano", mentre l'esecuzione era affidata al "valente scalpelo del signor Abondio Sangiorgio". Dai documenti non emerge il nome di Francesco Peverelli cui il Caimi - non sappiamo su quali basi - attribuiva il disegno architettonico del monumento: se ne deduce, invece, che la Commissione si rivolse agli stessi artisti del monumento Palleta - probabilmente in seguito al favore incontrato da quella realizzazione - affiancati dallo scultore Vincenzo Tantardini, incaricato di eseguire le parti ornamentali. Con una lettera del 6 febbraio 1839, Abbondio Sangiorgio comunicava alla direzione ospedaliera che il monumento era quasi terminato e sarebbe stato posto in opera a metà marzo nella collocazione indicata dalla Commissione. Su questo punto si scatenò una vivace polemica perchè si era stabilito di metterlo al posto di quello del Monteggia, provocando però la protesta degli eredi Monteggia; protestava anche il Sangiorgio perché aveva studiato la sua opera per una determinata colocazione e il fatto di porla altrove ne comprometteva l'effetto. Si trovò finalmente un generale accordo situando il monumento sotto la campata del portico, presso gli uffici della Direzione. Lo schema riprende quello già sperimentato con successo nel monumento dedicato al Palletta: una stele sormontata da un'erma, con una lunga iscrizione, dettata in questo caso da Giovanni Labus. La stele assume qui un ruolo più importante perché non si limita a una semplice decorazione, come nel basamento del Palletta, ma accoglie una scena più complessa, dove Igea, dea greca della Salute, soccorre un malato classicamente disteso su una sorta di triclinio. Il sapiente compromesso attuato dal Sangiorgio tra "natura ideale e natura vivente" (come si legge in una critica sull'artista nell'album di Brera nel 1847), cioè tra l'adesione al classicismo e la tendenza a un'espressione più moderna, orientata in senso naturalistico, trova nel monumento Locatelli una delle sue più felici realizzazioni: il rilievo centrale è condotto con straordinaria finezza di modellato, mentre il busto togato riflette, come nella miglior ritrattistica del Sangiorgio, la sua capacità nel dosare la solennità insita nel proposito celebrativo con le esigenze di una rappresentazione più attenta e sensibile ai particolari della personalità dell'effigiato.

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Credits

Compilazione: Casero, Cristina (2002)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)

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