Dipinto

Ambito lombardo

Dipinto

Descrizione

Ambito culturale: Ambito lombardo

Cronologia: post 1575 - ante 1599

Tipologia: pittura

Descrizione: Le due pareti laterali affrontate sono scandite nella parte alta ciascuna da tre riquadri a finto marmo con cornice ornamentale, in basso da altrettanti riquadri minori a fare da zoccolatura; la parete di fondo è occupata interamente dalla scena di Crocifissione che si estende anche alle lunette superiori; la decorazione della volta è costituita da una partitura di cornici geometrico-ornamentali che ricalcano la struttura a vele, entro cui si inseriscono oculi: al centro Dio Padre, agli angoli i quattro Profeti

Notizie storico-critiche: C. Chiodi (1939, pp.85-87) riferisce l'edificazione dell'oratorio al sec. XV, sulla base di considerazioni di carattere formale, sottolinea la notevole qualità della decorazione ad affresco dell'interno, ed afferma di trovare gli affreschi "in buone condizioni di conservazione", specificando che sono stati fatti oggetto di più restauri, nel 1842 e di nuovo nel 1933.
S. Bandera (1996, p. 40) definisce l'anonimo maestro autore del ciclo come "pittore provinciale ma attento ai risultati di Aurelio Luini", ritenendolo a capo di una maestranza attiva nella decorazione ad affresco per l'estensione territoriale facente capo all'Abbazia di Morimondo; a questo artista e alla sua maestranza riferisce anche gli affreschi del Battistero di Morimondo (1573), quelli dell'oratorio di San Rocco a Fallavecchia, della cappella del battistero di Gudo Visconti, e in via ipotetica anche il ciclo della parrocchiale di Vigano Certosino. La studiosa avvicina l'attività di questo artista alla presenza sul territorio di confraternite religiose. M. Comincini (1996, p. 122), nella scheda, ricostruisce in parte le vicende dell'oratorio avvalendosi anche delle visite pastorali: la visita di Bracciolino del 1597 (ASDM, Visite Pastorali, Casorate Primo, vol. 2) registra la mutata dedicazione da Santo Crocefisso a S. Sebastiano e la presenza di una cappella con volta dipinta; nella visita del 1605 (Idem, voll. 17, 18, 21; AOM, Classe II, Chiese e altari, cart. 40) si dice che l'oratorio è stato ristrutturato; nuova dedicazione in relazione alla peste del 1576, come avviene anche per l'oratorio di S. Rocco a Fallavecchia riedificato in quegli stessi anni dall'Ospedale Maggiore, replicando la struttura di S. Sebastiano, decorato con pitture di soggetto analogo, forse dallo stesso artista; di epoca imprecisata la dedicazione a S. Francesco.
Le figure di S. Francesco e S. Sebastiano inclusi nella Crocifissione della parete di fondo, sembrano essere inserti successivi, come rivelano le rispettive porzioni d'intonaco sovrammesse. Dall'interpretazione dell'iscrizione frammentaria visibile entro la lunetta dell'arcone verso il presbiterio, che indica con ogni probabilità la data e l'autore del ciclo, si può i
potizzare la data 1579 come anno d'esecuzione. Trovo appropriato il parallelo stilistico tra il presente ciclo e quello dell'oratorio di S. Rocco, sicuramente riferibile al medesimo ambito artistico oltre che alla mededima situazione di committenza, anche se i pesanti rifacinemti subiti dagli affreschi di Bugo rendono difficile individuare con certezza una medesima mano (cfr. anche restauri del 1933). Aiuterebbe un riscontro documentario, reso tuttavia difficile dal momento che presso AOM non sono stati rinvenuti documenti così antichi.

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Credits

Compilazione: Squizzato, Alessandra (2005)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)

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