San Carlo Borromeo

scuola lombarda

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San Carlo Borromeo

Descrizione

Ambito culturale: scuola lombarda

Cronologia: seconda metà sec. XVII

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 165 cm x 182 cm (intero)

Descrizione: Al centro della tela è rappresentato San Carlo Borromeo a figura intera, con abito corale cardinalizio. Il busto è leggermente piegato verso destra, cinge con il braccio sinistro le spalle di un uomo inginocchiato vestito con un abito a riche verticali gialle e arancioni e gorgiera, metre il braccio destro è sollevato in atto benedicente. L'uomo inginocchiato porta un drappo azzurro che scende dalla spalla destra, gli cinge la vita e scende fino a terra , tiene davanti a sè, con entrabe le mani, un foglio manoscritto, alza il volto verso il cardinale. Davanti all'uomo, ci sono due bambini, il primo vestito di verde, con stivali marroni, tiene le braccia incrociate sul petto, il secondo, scalzo, vestito di marrone, congiunge le mani in preghiera davanti a sè. Dietro al cardinale ci sono due uomini che si guardano e un terzo che volte lo sguardo a destra. A sinistra di San Carlo un chierichetto con abito talare nero sotto alla cotta bianca, regge la croce astile. In alto a sinistra della composizione, seduti su una nuvola, la Madonna vestita di rosso e azzurro con in braccio Gesù Bambino in atto benedicente. Entrambi osservano il gruppo di uomini a destra.Sullo sfondo a sinistra uno scorcio di città con scene di vita quotidiana.

Notizie storico-critiche: Il soggetto, e le grandi dimensioni del quadro, fanno ipotizzare che l'opera potesse far parte di un ciclo carliano, composto da grandi quadri progettati e dipinti per favorire la proclamazione di santità del Cardinale Borromeo, molto amato dalla popolazione milanese (BONSIGNOLI F. 1974). Solitamente questi cicli erano composti da grandi quadri che illustravano episodi e miracoli della vita di San Carlo Borromeo, seguendo come modello, i dipinti realizzate per il Duomo di Milano voluti da Federico Borromeo per onorarne la memoria del cugino. A differenza di quelli realizzati per il Duomo, altri cicli devozionali non giungono a noi integri, ma furono spesso dispersi tra chiese, musei e privati non adempiendo più alla loro destinazione originaria. Il grande episodio borromeo, pittoricamente, ha contorni etici e spirituali molto ben precisi e il Cardinale Carlo, protagonista della fase finale della controriforma ne interpreta rigorosamente e asceticamente i canoni in termini di sacrificio, di austerità morale, di rinnovato impegno caritativo e socialmente altruistico (BONSIGNORI F. 1974). I cicli carliani nascono come espressione della riconoscenza del popolo milanese e lombardo, legati al cardinale milanese per l'opera pastorale svolta, la promozione e la difesa del più debole e l'irreprensibile disciplina e rigore teologico.(BRIVIO E. 1995). La scena ritratta potrebbe rappresentare la visita del cardinale in qualche diocesi lombarda, andando a simboleggiare la cura pastorale, nella quale San Carlo Borromeo si distinse, recandosi non solo nella propria diocesi ma anche in quelle suffraganee che ebbe l'incarico di visitare, o forse un miracolo, data la presenza della Vergine nella parte alta del dipinto. Nel quadro si leggono due atteggiamenti diversi nella composizione della scena, la figura di San Carlo trasmette un tono celebrativo e teatrale, sia nei gesti ampi del santo e nalla collocazione studiata dei personaggi, mentre in secondo piano a sinistra, l'artista colloca una scena di vita quotidiana cercando, forse di ricreare un'ambientrazione realistica della scena, rivolgendo l'attenzione verso la quotidianità delle vicende umane, ottenute con un naturalismo attraverso un tratto veloce e preciso. L'artista crea un'opera devozionale di facile lettura, probabilmente tenendo presente la destinazione popolare della tela.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

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