L'Assunta

De Bellis, Sergio Nicolò (?)

‹ precedente | 25564 di 133 | successivo ›

L'Assunta

Descrizione

Identificazione: Assunzione della Madonna

Autore: De Bellis, Sergio Nicolò (?) (1898-1946), esecutore

Cronologia: prima metà sec. XX

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 46 cm x 71 cm (intero)

Descrizione: Al centro, in piedi su di una nuvola, vi è la figura della Madonna, avvolta in un panneggio azzurro,con il busto inclinato verso destra, il volto reclinato dal lato opposto e lo sguardo alzato verso il cielo. Ha le braccia sollevate, le mani aperte con i palmi rivolti verso l'alto. Ai lati della Vergine due angeli, quello alla sua destra segue l'inclinazione della figura della Madonna, ha la gamba destra piegata con il piede appoggiato su una nuvola, mentre il sinistro è allungato. Le braccia sono sollevate sopra la testa a trattenere il manto azzurro della Vergine. Quello a sinistra è di tre quarti, girato di spalle con la gamba sinistra piegata, le braccia sono aperte, la destra indica il cielo e la sinistra solleva la veste rosa della Vergine. Lo sguardo è rivolto verso il basso, dove un terzo angelo vestito con un panneggio violaceo e marrone è in piedi davanti ad un altare, con le gambe leggermente piegate; le mani sollevate reggono un'incensiera. Tutto intorno una serie di putti volano verso l'alto, alcuni spuntando dalle nuvole, uno tiene in mano dei gigli. L'altare dalle forme baroccheggianti è in parte coperto da una tovaglia bianca con i bordi sfrangiati. Davanti sulla destra sono posati a terra un'incensiera, un libro aperto e bastoni bianchi.

Notizie storico-critiche: L'analisi stilistica del dipinto fa pensare ad un'opera appartenente alla prima metà del XX secolo, la firma De Bellis nell'angolo destro della tela, potrebbe indicare l'artista Sergio Nicolò De Bellis, nato a Castellana, piccolo borgo di Bari, ma che si trasferì ben presto a Milano, dove visse fino al 1946. E' un'attribuzione non certa, che si basa soprattutto sulla firma presente sulla tela, le principali espressioni dell'attività pittorica e grafica di Sergio De Bellis rappresentano, infatti, paesaggi collinari pugliesi con i vecchi tratturi e gli ulivi argentei, le vedute metropolitane di Milano, meditate nature morte, e ritratti sia della borghesia milanese che dei contadini pugliesi, rare sono le rappresentazioni a soggetto sacro, collocabili nel periodo più maturo della sua attività. Inizialmente De Bellis aderisce al movimento Novecento, poi a partire dagli anni Trenta il suo modo di dipingere cambia, l'artista non si identifica più con i modelli novecentisti, ed entra in una fase di transizione, nel quale si volge sperimentalmente verso nuove tematiche. Dai primi paesaggi rigidi e marcati, passa ad una pennellata più morbida, fino a giungere alla totale mancanza dei contorni degli oggetti, la luce si fa più fioca, i colori chiari, delicati, l'atmosfera demarca un senso di rarefazione e astrattezza. Gli ultimi lavori mostrano un'adesione alla nuova corrente artistica dei Chiaristi Lombardi, in parte conseguenza dei cambiamenti nel clima sociale di quegli anni. (ZUFFI 2000). In questo caso l'opera propone un soggetto che sembra riprende lo stile barocchetto, ravvisabile nella vivacità compositiva, negli arditi voli dei putti, nella raffinata delicatezza dei passaggi cromatici dei panneggi e nella varietà delle pose degli angeli e dei personaggi, una tematica che non rientrare nei soggetti abitualmente trattati da Sergio Nicolò de Bellis. Diversa è anche la stesura pittorica, i dipinti di Sergio Nicolò De Bellis, mostrano un uso del colore steso in modo corposa e spesso, a volte in rilievo, mentre in questo caso il colore è steso in modo molto dilutito, tanto che in più punti del dipinto è ben visibile il disegno preparatorio realizzato a matita, eseguito con tratti precisi e puliti. Proprio la presenza di questo disegno molto minuzioso, tracciato in modo sicuro, senza ripensamenti ne esitazioni nel tratto, fa pensare ad un soggetto riportato, copiato, e non prodotto dalla fantasia dell'artista. E' possibile che che sia un'opera giovanile dell'artista, forse un esercizio di stile di quando ancora frequentava la Civica Scuola d'Arte del Castello Sforzesco,questo spiegherebbe la scelta del soggetto, lo stile lontano da quello tradizionale di De Bellis e la presenza del disegno a matita; oppure un'opera realizzata su commissione, dove gli fu richiesto questo soggetto specifico.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Vimercate

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

‹ precedente | 25564 di 133 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).