Hermes con tartaruga

Pomodoro, Gio'

Hermes con tartaruga

Descrizione

Identificazione: Composizione di invenzione

Autore: Pomodoro, Gio' (1930-2002)

Cronologia: post 1982

Materia e tecnica: bronzo

Misure: 73 cm x 135 cm x 270 cm

Descrizione: l'opera è costituita da una stele mistilinea poggiate su un piedistallo sul quale emerge una sagoma convessa. E' l'interpretazione moderna dell'iconografia storica dell'Hermes, colonna quadrangolare sulla quale è posta la testa del dio olimpico

Notizie storico-critiche: Gio' Pomodoro, nato a Orciano (Pesaro) il 17 novembre 1930, si trasferisce con la famiglia a Pesaro a 15 anni. Frequenta l'Istituto Tecnico per Geometri, diplomandosi nel 1951. Trascorre gli anni del servizio militare nelle città di Siena, Bologna e Firenze, visitando musei e restando a contatto con ambienti artistici, in particolare a Firenze, dove espone anche le sue prime ricerche "informali" alla Galleria Numero.
Alla morte del padre l'artista si stabilisce a Milano con la famiglia. Frequenta l'ambiente artistico e culturale milanese, particolarmente attivo. Espone in alcune mostre col fratello Arnaldo alla Galleria del Naviglio di Milano e alla Galleria Il Cavallino di Venezia. Alla Biennale di Venezia del 1956 espone una serie di argenti fusi su osso di seppia dedicati al poeta Ezra Pound.
Con gli artisti Dorazio, Novelli, Turcato, Tancredi, Perilli, Fontana e suo fratello Arnaldo organizza le mostre del gruppo Continuità, presentate da Guido Ballo, Giulio Carlo Argan e Franco Russoli.
Nel 1958 una sua mostra personale, tenutasi alla Galleria del Naviglio, viene presentata dall'architetto Gio' Ponti.
Con la morte della madre si trasferisce nello studio di via Orti 19, convivendo lo spazio con il fratello fino al 1964. Successivamente lascia il gruppo costituito attorno alla rivista Il Gesto per divergenze teoriche e nuovi stimoli di ricerca. Numerose le sue partecipazioni a mostre personali a Milano, in città italiane, europee e americane: tra le altre, è a Kassel, a Parigi, a Ginevra, a Venezia, a Bruxelles, a Londra, Copenaghen, New York.
Dalla fine degli anni Sessanta inizia la collaborazione con la milanese Galleria l'Ariete, dove espone diverse volte.
Negli anni Settanta lavora a due nuovi cicli di opere: gli Archi e il Sole Produttore - Comune Raccolto.
In questo periodo lavora ormai quasi esclusivamente la pietra e il marmo con opere di grandi dimensioni. Nel 1976 espone una serie di Soli alla galleria Stendhal di Milano, con testo critico di Paolo Fossati.
Nel 1977 realizza, in collaborazione con gli abitanti di Ales, in Sardegna, il Piano d'Uso Collettivo, grande opera pubblica dedicata ad Antonio Gramsci, di cui esporrà i materiali progettuali e di reportage fotografico alla Ca' Pesaro di Venezia. Sempre nel '77 esegue l'opera monumentale La Porta e il Sole per un committente privato. Nel 1978 Gio' cura l'allestimento scenografico dell'opera di Verdi La Forza del Destino, rappresentata quella stessa estate all'Arena di Verona. Nello stesso anno viene invitato a esporre alla Biennale di Venezia con una sala personale.
Nel 1979 inizia la progettazione dell'opera monumentale Teatro del Sole - 21 Giugno, Solstizio d'Estate, una piazza-fontana dedicata a Goethe, commissionatagli dalla municipalità di Francoforte (il lavoro sarà terminato e inaugurato nel maggio del 1983).
Dal 1974 al 1980 sono numerosissime le esposizioni collettive a cui Gio' Pomodoro partecipa, in Italia e all'estero. Dopo il trasferimento nel nuovo studio milanese di via S. Marco 50 - espone, insieme a Dorazio e a Nigro, allo Studio d'Arte Contemporanea Dabbeni di Lugano e quindi a Volterra, nella mostra Le Materie dell'Opera, presentata da Antonio Del Guercio.
Invitato alla XLI Biennale di Venezia,espone in una sala personale e partecipa all'esposizione Il Linguaggio della Geometria al Kunstmuseum di Berna. Sempre nel 1984 la città di Pisa organizza una grande mostra antologica, con opere dal 1954 al 1984, all'interno delle sale di Palazzo Lanfranchi. Segue una mostra sul mito di Hermes alla Galleria Stendhal di Milano.
Sono gli anni nei quali lavora al ciclo di sculture dedicate al dio olimpico, nei quali realizza l'opera "Hermes con tartaruga". Hermes, nato dall'amore extraconiugale di Zeus con la ninfa Maia in una grotta sul monte Cilene, è al mondo da poche: di fronte alla grotta trova una tartaruga, la uccide e ne utilizza il guscio ricoprendolo con pelle di bue. Aggiunte due corna d'ariete, vi tende delle corde ottenute da budella di pecore e costruisce una lyra. L'artista reinterpreta il mito con questa scultura, fusa in bronzo nel 1982 dalla Fonderia dei Fratelli da Prato di Pietrasanta.
Tre anni più tardi lo Studio d'Arte Contemporanea Dabbeni di Lugano organizza una personale di Gio' Pomodoro: per la prima volta è esposto al pubblico la serie completa di sculture dedicate a Hermes, all'interno del Palazzo Civico, un omaggio dello scultore a Kàroly Kérenyi, studioso del mito e della religione greca, vissuto lungamente ad Ascona.
La data corrisponde certamente alla fusione dell'opera, non altrettanto si può affermare rispetto alla sua modellazione

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Museo dell'Ottocento

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2008); Simioli, Adele (2008)

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