Santa Margherita da Cortona

Serodine Giovanni; Ligari

Santa Margherita da Cortona

Descrizione

Autore: Serodine Giovanni (1594-1631), pittore; Ligari (Settecento), pittore

Cronologia: post 1600 - ante 1631

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 103,5 cm x 83 cm (tela)

Descrizione: Dipinto ad olio su tela di formato rettangolare con orientamento orizzontale, dotato di cornice lingnea dorata. L'opera raffigura Santa Martegherita da Cortona: la donna appare sul lato destro della composizione, le mani giunte in preghiera, lo sguardo adorante rivolto ad un crocifissso appoggiato di traverso su un tavolo. Sul piano, sono appoggiati anche un teschio e la "disciplina" - una frusta formata da piccole catene annodate tra loro -, mentre un cagnolino, suo caratteristico attributo, vi appoggia sopra le zampe e il muso. Sullo sfondo, raffigurante un paesaggio naturale, emergono due teste di angeli nell'angono in alto a sinistra della composizione.

Notizie storico-critiche: Il presente dipinto appartiene alla collezione di opere pittoriche di soggetto sacro dell'Azienda Ospedaliera Ospedale S. Anna di Como: la mancanza di notizie reperite sulla sua vita antecedente la collocazione presso l'ente sanitario non permette di identificarne con certezza origine e dati relativi l'esecuzione o provenienza del dipinto.
Nell'inventario cartaceo dell'Ospedale S. Anna in Como (compilato da Augusto Colombo, 1965) l'opera è intitolata "Penitente in orazione davanti al crocefisso", attribuita a Giovanni Serodine e datata alla prima metà del Seicento; la targa identificativa posta al piede dell'opera conferma la data e di fatto il titolo, con la dicitura "Suora che prega davanti al crocefisso", ma attribuisce l'opera ai Ligari (senza precisare quale dei pittori valtellinesi fra Pietro e i figli Cesare e Vittoria). Per la presenza dei caratteristici attributi, si ritiene che la donna qui rappresentata sia Santa Margherita da Cortona, religiosa vissuta tra il 1247 e il 1287 appartenuta al terz'ordine francescano: di umili origini e orfana di madre, visse come concubina di un nobile di Montepulciano, assassinato da un gruppo di briganti nel 1273; secondo la leggenda Margherita seguì a piedi il cane di Arsenio fino ad un boschetto dove ritrovò il corpo dell'amante. Scacciata col figlio dai familiari di lui e rifiutata da suo padre e dalla nuova moglie, visse un periodo difficile mortificandosi e maltrattando il figlio, che considerava frutto del peccato. Avvicinandosi ai francescani di Cortona, si convertì e pentì della sua vita passata, dedicandosi da allora esclusivamente alla preghiera e alle opere di carità, continuando una vita di sacrificio, mangiando e dormendo poco e indossando il cilicio. La sua spiritualità pone attenzione particolare alla Passione di Cristo, infatti, visse numerose crisi mistiche e visioni e viene di solito rappresentata con il saio francescano e il velo bianco, in compagnia di un angelo consolatore o - come nel presente dipinto - in estasi davanti al Cristo; è inoltre spesso accompagnata dal cane che le fece scoprire il cadavere dell'amante, dalla "disciplina", una sorta di frusta formata da piccole catene o cordicelle annodate tra loro, usata come strumento di penitenza e di flagellazione volontaria e dal crocifisso e teschio, attributi degli eremiti penitenti.

Collocazione

Provincia di Como

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Lariana

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)

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