Credenza con alzata

bottega lombarda

Credenza con alzata

Descrizione

Ambito culturale: bottega lombarda

Cronologia: post 1875 - ante 1899

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno di noce massello/ intaglio/ radica di noce; metallo/ fusione/ stampaggio; vetro/ pittura/ satinatura

Misure: 117 cm x 54 cm x 272 cm (intero)

Descrizione: La credenza a due corpi poggia su due piedi a cipolla e due, quelli posteriori, rettilinei e lisci. Il corpo inferiore frontalmente è scandito da due ante, con pannello centrale rettangolare in radica di noce chiuso, da cornice modanata e fondale con fibra a lisca di pesce, e da due cassetti con profilo modanato da cornicetta e serratura con bocchetta a losanga in metallo stampato. Il corpo superiore poggia su un piano con orlo aggettante, grazie a due mensole sagomate a forma di "S", anch'esso si apre frontalmente grazie a due ante che sostituiscono il pannello centrale con un vetro satinato, decorato con cornice gigliata ai vertici. Il fastigio della credenza è centinato e modanato e il fronte di esso è sottolineato da una cornice modanata anch'essa, che determina una specchiatura centrale di forma mistilinea liscia. I fianchi sono lisci e dotati di rincassi rettangolari.

Notizie storico-critiche: La credenza è caratterizzata da un impianto geometricamente rigoroso, da una semplificazione delle linee, mitigata da alcuni elementi come il fastigio, che rivela un interesse per l'andamento mosso, sebbene semplificato, e il contrasto cromatico offerto dall'impiego di essenze differenti, in parte disposte a lisca di pesce. A partire dalla metà del XIX secolo si diffondono non solo in Italia, ma in tutta Europa, queste credenze con vetrina nella parte superiore, spesso dotata di piccoli piedi di supporto. L'alzata della credenza potrebbe riflettere lo stile francese dell'ultimo Secondo Impero diffusosi nella tarda seconda metà del secolo XIX.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Credits

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Muzzin, Silvia (2012); Uva, Cristina (2012)

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