Ritratto di Maddalena Avoltori Bergonzi

Ceresa, Carlo (scuola)

Ritratto di Maddalena Avoltori Bergonzi

Descrizione

Autore: Ceresa, Carlo (scuola) (1609-1679)

Ambito culturale: ambito bergamasco

Cronologia: 1689

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 86 cm x 96 cm (intero)

Descrizione: Ritratto di Avoltori Bergonzi Maddalena (benefattrice). La donna, ritratta con un abito nero, mostra un piccolo libro nella mano sinistra.
Il volto della dama appare composto con un modellato solido, arrivando a una definizione plastica ben condotta nei passaggi tonali. Non del tutto ceresiana appare la gamma cromatica dell'incarnato, dove non si incontrano i consueti grigi che assumono una luminosità argentea e si vede invece un colorito dai toni un poco più caldi, in grado di chiudere la superficie con un effetto di morbida compattezza.
L'opera è inserita in una semplice cornice in legno modanato; nella parte inferiore, cartiglio con iscrizione.

Notizie storico-critiche: Il Ceresa occupa un ruolo centrale nella ritrattistica del Seicento italiano. Nelle sue opere sono evidenti una straordinaria impronta naturalistica, grande realismo, resa dettagliata dei costumi, notevole essenzialità. I suoi esordi, la rappresentazione degli offerenti nelle pale, sono precoci e denotano una grande capacità di introspezione caratteristica di tutti i suoi ritratti; raffigura i personaggi con un taglio ravvicinato e la posizione frontale, lo sfondo ridotto all'essenziale. Per il Ceresa non è la ricchezza dell'abito a dar valore al ritratto, non basta dipingere in modo somigliante, occorre dare sentimento e far emergere il carattere della persona e questo a lui riesce meravigliosamente, aiutato dalle sue capacità di cogliere l'essenza della persona e restituircele in pittura attraverso il volto, le mani che parlano del personaggio e la luce che utilizza come forte elemento espressivo.
Emerge dall'opera l'espressione profonda del personaggio, dallo sguardo serio e austero. Efficacia naturalistica nella resa dei tratti fisionomici del volto, resi con tocchi di colore morbidi e 'atmosferici'.
In quest'opera emerge l'emblema della nobiltà bergamasca del tempo, quella nobiltà severa e nello stesso tempo caritatevole verso i bisognosi.
All'idea di ritratto come strumento di idealizzazione si contrappone qui l'idea di un ritratto eticamente motivato in cui prevale il valore esemplare: evidenza della penetrazione psicologica del soggetto, dignità di espressione e di posa.
Il dipinto in base all'analisi stilistica è da collocare nell'ambito della scuola di Carlo Ceresa.

Collocazione

Provincia di Bergamo

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Papa Giovanni XXIII

Credits

Compilazione: Iorio, Patrizia (2009)

Aggiornamento: Basilico, Andrea (2013); Gigante, Rita (2014)

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