Ritratto di Costanzo Emilio Piazzoni

Pezzotta, Giovanni

‹ precedente | 1 di 141 | successivo ›

Ritratto di Costanzo Emilio Piazzoni

Descrizione

Autore: Pezzotta, Giovanni (1838-1911), esecutore

Cronologia: 1887

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 87 cm x 93 cm

Descrizione: Ritratto di Piazzoni Costanzo Emilio (benefattore). Figura maschile con barba e baffi neri, seduta su una sedia. Una mano è in evidenza in primo piano, l'altra, appoggiata sul fianco, è vestita da un guanto. Fusione di tinte tra loro armoniche, vita vera che esprime il personaggio raffigurato, vivacità e naturalezza del colorito, purezza nel disegno.
L'opera è inserita in una cornice in legno intagliato e dorato; nella parte inferiore, cartiglio con iscrizione.

Notizie storico-critiche: Giovanni Pezzotta avendo manifestato attitudine al disegno, frequentò l'Accademia Carrara di Bergamo, dove fu allievo di Enrico Scuri. Vinse diversi premi ed eseguì dipinti su commissione rivelandosi buon ritrattista. Nel 1879 si recò a Istanbul, dove per quattordici mesi fu impegnato a decorare con scene di genere e paesaggi orientali un palazzo di proprietà di un italiano nel quartiere di Pera. Ritornato a Bergamo, continuò a dipingere soddisfacendo le numerose commissioni che gli pervenivano da collezionisti e da amatori d'arte. Per due volte concorse al posto di direttore della scuola di belle arti dell'Accademia Carrara ma essendo uomo di modi semplici e gioviali, per indole incline all'ironia e alla celia, la prima volta gli fu preferito Cesare Tallone e la seconda volta Ponziano Loverini. Ciò nonostante fu apprezzato e tuttora è ritenuto artista di notevole levatura per le accorte soluzioni stilistiche, la pittura sciolta, il colorismo vivo, gli accenti veristici ben governati. Seppe affrontare con intima partecipazione l'arte sacra lasciando importanti episodi nelle chiese di Borgo Santa Caterina, di Campagnola, di Albino, di Vigolo, di Lonno e di Calolziocorte. Oltre che nella ritrattistica, eccelse nella pittura di genere tipica del bozzettismo lombardo.
Pezzotta cerca di salvare la sua pittura dall'accademismo aderendo, al più vicino, all'unico movimento se così si può chiamare operante in Lombardia: a quella Scapigliatura che trova a portata di mano e che può ben conoscere attraverso il Piccio, prima, e il Tallone, in seguito; la sua è un'adesione assai marginale, di sensazione, comunque adattata ai propri moduli creativi. Per questa via egli seppe sopravvivere artisticamente ad un vistoso decadimento culturale attuando, nella sua modestia, una sorta di cadenza personale, tra virtuosismo e verismo nostrano, alla ricerca di soluzioni coloristiche dissolventi e verifiche luministiche di notevole efficacia. L'attività di ritrattista insieme al generismo e al sacro, costituisce la quasi totalità della produzione artistica del Pezzotta. Per questo artista il ritratto significa la salvezza economica, l'unico mezzo di un guadagno sicuro, che, con i lavori sacri per le Fabbricerie, gli permette di rappresentare quanto lo interessa di più all'interno della vita domestica. Nel ritratto, poi, il Pezzotta non di rado raggiunge esiti molto alti, e con l'andare degli anni va sempre più crescendo, intonando personaggi dall'elevato spessore psicologico. Pezzotta si dedica alla ritrattistica in ogni epoca, trovando, inoltre, in questa pratica una notevole facilità di esecuzione.

Collocazione

Provincia di Bergamo

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Papa Giovanni XXIII

Credits

Compilazione: Iorio, Patrizia (2009)

Aggiornamento: Basilico, Andrea (2013); Gigante, Rita (2014)

‹ precedente | 1 di 141 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).