Ritratto di Antonio Bettami

Bonomini, Paolo Maria

Ritratto di Antonio Bettami

Descrizione

Autore: Bonomini, Paolo Maria (1703-1779 post), esecutore

Ambito culturale: ambito bergamasco

Cronologia: ca. 1740 - ca. 1750

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 67,5 cm x 109,8 cm (intero)

Descrizione: Il soggetto è ritratto a mezza figura di tre quarti, con il braccio sinistro appoggiato sul fianco. Indossa una giacca da camera a righe azzurre e giallo oro ed un berretto. Predominano tonalità calde di colore.
Il dipinto è inserito in una semplice cornice lignea modanata; nella parte inferiore, cartiglio con iscrizione.

Notizie storico-critiche: Reso noto dal Pinetti (1931, 123) e pubblicato dal Frangi (1991, 282) appartiene alla serie dei ritratti di benefattori dell'Ospedale Maggiore e si segnala come uno dei più bei dipinti dell'artista, il più dotato tra gli allievi di Fra' Galgario (Tassi 1793, II, 70-71) nonchè padre del più noto Vincenzo. L'iscrizione in alto a sinistra, accompagnata dalla data "1783" riferibile all'anno di morte dell'effigiato, consente di identificare il personaggio con il conte bergamasco Antonio Bettami, membro della stessa nobile famiglia per cui Fra' Galgario, aveva eseguito ben undici ritratti (Tassi, 1793, II, 66). D'altra parte il ritratto rivela una forza espressiva e una lucidità naturalistica che fanno supporre, più che un'influenza della pittura del Ghislandi, una stringente vicinanza con la ritrattistica giovanile del Ceruti. Certamente posteriore all'impressionante Ritratto di Zenobia Benaglio Marenzi dell'Accademia Carrara (datato 1737), il dipinto risulta memorabile per la "spavalda immediatezza" esecutiva e per la forza oggettivante con cui sono resi particolari quali l'incarnato del viso, intensamente rubizzo, l'espressione della bocca piegata in una smorfia (come nel Ritratto di vecchio sacerdote della Carrara, cfr. Frangi, 1991, 282), lo sguardo penetrante, la giacca da camera realizzata con raffinati accordi di azzurro, giallo-oro, rosa salmone.
Il conte bergamasco Antonio Bettami, ultimo erede maschio del suo casato, destinò buona parte delle ricchezze di famiglia, fra cui molti dei quadri acquistati dal padre Giacomo, all'Ospedale Maggiore di Bergamo.
Di grande interesse è senz'altro la spietata caratterizzazione del volto che, al pari dei raffinati abiti domestici indossati, tradisce tutta la spocchia del Bettami. Peraltro il ricorso alla "veste da camera" - termine quasi riduttivo di fronte all'estro e allo sfarzo di questi capi - conferisce all'effigiato un'ulteriore nota di fiera disinvoltura, proprio come avveniva nel celebre Ritratto del conte Giovan Battista Vailetti del Ghislandi.
La datazione al settimo decennio, più volte sostenuta, va forse anticipata di qualche anno, poichè non sembra ancora sopito il piglio indagatore dell'artista, avvizzitosi poi progressivamente nelle opere più mature.

Collocazione

Provincia di Bergamo

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Papa Giovanni XXIII

Credits

Compilazione: Iorio, Patrizia (2009)

Aggiornamento: Basilico, Andrea (2013); Gigante, Rita (2014)

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