Santo benedettino

Santo benedettino

Descrizione

Cronologia: ca. 1888 - ca. 1918

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: legno / pittura

Misure: 45 cm x 25 cm x 120 cm (intero)

Descrizione: Statua raffigurante un santo benedettino. Il santo indossa dei sandali, un saio nero chiuso da un cordone e regge nella mano destra un bastone da pellegrino. La lunga barba bianca ricade in morbidi riccioli sul suo petto, mentre la fronte è calva. Il santo caratterizzato da un'aureola dorata e internamente divisa in lobi, come petali di un fiore, è colto in un'espressione attonita mentre, coi suoi occhi azzurri, fissa lo sguardo verso il cielo e solleva la mano sinistra aperta. Al centro del suo petto è dipinto un sole dorato con la scritta "CHA/RI/TAS". Il basamento della statua, sul quale poggiano in piedi del frate, allude ad un prato. La statua si trova entro una teca lignea, a sua volta inserita in un'apposita nicchia del muro. La nicchia, ad arco, è decorata da motivi ad intrecci dipinti, mentre la teca, poggiata sulla mensola, ha copertura ad arco, decorato con delle volute. La parte esterna della teca è dipinta di bianco, mentre l'interno, azzurro, allude al cielo contro il quale si staglia la figura del santo. Successivamente sono state aggiunte delle lampadine per illuminare la teca che è chiusa da uno sportello di vetro apribile.

Notizie storico-critiche: Secondo quanto ricostruito da Scaramellini, nel 1887 l'Ospedale di Chiavenna, per oltre sette secoli sotto la Collegiata di San Lorenzo, si trasferì nel Palazzo Bazzi. Nei pressi di tale Palazzo si trovava già una Chiesa, la chiesa di San Bartolomeo, ma nel 1888 le eredi di Pasquale Geronimi, con atto di donazione, fecero costruire ad uso dell'Ospedale una nuova cappella. Secondo la ricostruzione dello Scaramellini tale cappella, dedicata alla Sacra Famiglia, aveva grandezza di 12x5 metri e dal 1918 ebbe un proprio cappellano stabile. Come si evince dalla lastra dedicatoria qui esaminata, tale cappella nel 1930 fu ampliata e, sempre secondo Scaramellini, arricchita da un tiburio in area presbiteriale. Come testimonia la lapide, nel 1932 furono terminate le decorazioni. La cappella ricadeva tra le proprietà della Collegiata di San Lorenzo di Chiavenna. Dagli atti di passaggio di proprietà tra la Collegiata e l'Ospedale, risulta che l'iniziale donazione prevedesse un obbligo di restituzione della somma donata (10 000 lire) qualora l'edificio non fosse stato utilizzato per funzioni religiose per più di 3 anni. Secondo la bibliografia relativa, la cappella venne chiusa nel 1972, quando fu creata una cappella interna all'Ospedale, mentre dagli atti di passaggio di proprietà, nel 1992 la Cappella risultava in disuso da oltre 10 anni. In tale anno (1992) l'allora "Unità Socio Sanitaria Locale n. 20" di Chiavenna chiedeva alla parrocchia di San Lorenzo di poter utilizzare la Chiesa per scopi diversi da quello religioso, affrancando la Chiesa dagli oneri della donazione e versando alla stessa una somma, opportunamente adeguata agli indici Istat, corrispondente a quella della donazione (46 milioni). In tali documenti di passaggio e nella lastra dedicatoria la cappella viene indicata come Cappella di San Vincenzo de' Paoli, mentre la bibliografia la indica, unanimemente, come dedicata alla Sacra Famiglia.
Secondo quanto affermato da Buzzetti, sembrerebbe di poter dedurre che le statue lignee siano state realizzate già a partire dalla prima fase costruttiva della Chiesa e siano da collocarsi tra la costruzione della stessa e il 1918.

Collocazione

Provincia di Sondrio

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. della Valtellina e dell'Alto Lario

Credits

Compilazione: Torelli, Ilaria (2012)

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