Madre di Dio "Gioia di tutti gli afflitti"

scuola russa sud occidentale

Madre di Dio "Gioia di tutti gli afflitti"

Descrizione

Ambito culturale: scuola russa sud occidentale

Cronologia: post 1800 - ante 1815

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera all'uovo su tavola

Misure: 27.6 cm x 2.6 cm x 33.2 cm

Descrizione: Al centro, la Madre di Di, a figura intera, in piedi sopra una nuvola; è ricoperta dal maphorion purpureo, a braccia spalancate. Le figure che attorniano la Vergine ricordano la sua instancabile azione soccorritrice: in basso e ai lati vi sono ignudi, malati, affamati, minorati, sofferenti d'ogni categoria, e pellegrini, aiutati e confortati da Angeli rosso vestiti. I sofferenti reggono lunghi cartigli su cui sono descritti i diversi tipi di "affitti" di cui la Vergine è "gioia" e le suppliche da loro dirette alla Madre di Dio. Alle spalle della Vergine si notano due grandi alberi della vita colmi di fiori rossi che simboleggiano la rinascita. Sopra la Madre di Dio, al centro, appare Cristo Pantocrator; è affiancato dalla scritta in rosso, ormai poco leggibile, che recita: Immagine della Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti. In cornice sono raffigurati un santo e una santa di cui non si riesce a dare l'esatta denominazione a causa della perdita delle iscrizioni.
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Notizie storico-critiche: Nel 1600 l'iconografia mariana russa si arricchisce di un nutrito gruppo di soggetti di derivazione occidentale, senza precedenti bizantini: tra questi, l'icona maggiormente diffusasi è stata quella della Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti, in quanto la gioia della vita riguarda tutti gli esseri umani "afflitti", ma comunque felici di aver ricevuto la vita da Dio. L'icona miracolosa della Madre di Dio "Gioia di tutti gli afflitti" diventò famosa nel 1648 quando la sorella del Patriarca Gioacchino fu miracolosamente guarita mentre pregava davanti all'icona; da quel momento le fu dedicata una festa, il 24 ottobre, e la chiesa della Trasfigurazione a Mosca, dove era collocata, divenne meta di pellegrinaggi. Intorno al 1760 lo zar Pietro il Grande fece portare l'icona miracolosa da Mosca nella nuova capitale, Pietroburgo, dove fu venerata nella cappella privata della famiglia imperiale; volle inoltre che una copia dell'icona lo accompagnasse nella guerra contro i turchi.
Il nostro esemplare, della Russia sud-occidentale, raffigura, al centro, la Madre di Di, a figura intera, in piedi sopra una nuvola. Ella, ricoperta dal maphorion purpureo, lumeggiato dalla crisografia, a braccia spalancate (con nella mano dx uno scettro) sembra voler proteggere le due schiere di persone sofferenti, che la affiancano. Le figure che attorniano la Vergine ricordano la sua instancabile azione soccorritrice: in basso e ai lati vi sono ignudi, malati, affamati, minorati, sofferenti d'ogni categoria, e pellegrini, aiutati e confortati da Angeli rosso vestiti. I sofferenti reggono lunghi cartigli su cui sono descritti i diversi tipi di "affitti" di cui la Vergine è "gioia" e le suppliche da loro dirette alla Madre di Dio. Alle spalle della Vergine si notano due grandi alberi della vita colmi di fiori rossi che simboleggiano la rinascita, attraverso la fede, nella grazia divina.
Sopra la Madre di Dio, al centro, fra scure nuvole, appare, con nimbo crociato, Cristo Pantocrator, in un'aura che da luminosa vira al marrone, come pure l'abito della Vergine, a causa di residui di olifa; negli angoli fra le nuvole appaiono il sole e la luna. L'immagine del Cristo benedicente è affiancata dalla scritta in rosso, ormai poco leggibile, che recita: Immagine della Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti.
In cornice sono raffigurati un santo e una santa di cui non si riesce a dare l'esatta denominazione a causa della perdita delle iscrizioni
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Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)

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