Prospetto est del castello di Austerlitz

Zuccalli, Henrico

Prospetto est del castello di Austerlitz

Descrizione

Autore: Zuccalli, Henrico (1642 ca.-1724)

Cronologia: post 1688 - ante 1690

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta/ inchiostro a penna/ acquerello

Misure: 494 mm x 328 mm

Descrizione: disegno in scala; è eseguito a inchiostro bruno a penna, principalmente con tiralinee, a mano libera nelle parti ornamentali, alcune delle quali sono acquerellate ad inchiostro; le aperture delle finestre e le ombreggiature dell'edificio sono evidenziate con acquerellature colore grigio chiaro e scuro, il bugnato è rappresentato con una puntinatura ad acquerello grigio; il disegno presenta una marginatura a inchiostro bruno a penna e il supporto sul quale è tracciato è carta avorio leggermente imbrunita

Notizie storico-critiche: Nella "Spiegazione de numeri" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Elevazione dello stesso, nella quale si dimostra la Facciata del Palazzo verso la Piazza. Si veda in Pianta al N°:7".
Secondo il progetto di Henrico Zuccalli per l'ala est del castello, dalla piazza bordata di balaustrate avrebbe dovuto offrirsi al visitatore l'immagine di una sontuosa facciata, espressione del prestigio politico-sociale dei Kaunitz.
L'analisi di questo disegno non può prescindere da un confronto diretto della facciata con due altri esempi dalle caratteristiche molto simili. A prima vista si riscontra infatti una sorprendente analogia stilistica tra la facciata per il castello di Austerlitz e quella del palazzo di città dei Kaunitz a Vienna - passato ai Liechtenstein nel 1694-, il cui riadattamento era stato commissionato dal conte a Zuccalli negli stessi anni. Entrambi i palazzi sono poi debitori di citazioni tratte dal progetto di Bernini per palazzo Chigi-Odescalchi realizzato nel 1664-67 a Roma, in piazza Santi Apostoli.
In tutti e tre gli edifici la facciata è tripartita in un corpo centrale leggermente aggettante, ma fortemente caratterizzato dal punto di vista architettonico e due corpi laterali tratteggiati in tono minore, che ne costituiscono il contrappunto.
Gli elementi architettonici più evidenti comuni alle tre facciate sono: la ripartizione dell'elemento centrale con paraste giganti composite e il cornicione superiore sostenuto da mensole, coronato da una balaustrata con statue.
Altrettanto evidenti diversità restituiscono tuttavia a ciascun edificio la propria peculiarità.
La facciata est del castello di Austerlitz conserva infatti il carattere difensivo del "castello di campagna", in quanto Zuccalli ripropone la scarpata originale del castello, accentuandone il rilievo con un rivestimento in pietra bugnata rustica, mettendone in risalto gli spigoli inclinati ed evidenziando la base di appoggio del portale d'ingresso, parzialmente incastonato nella zoccolatura.
Nella scarpata sono inserite le aperture quadrate del piano interrato, semplici e con inferriate nel risalto centrale, accoppiate nelle partizioni laterali. Il piano terreno del fabbricato, che è a livello del portale d'ingresso, risulta così in facciata parzialmente nascosto dal rustico, al termine del quale è subito impostata la prima fila di finestre.
Anche nel palazzo dei Kaunitz di Vienna, Zuccalli mette in risalto il basamento dell'edificio - in questo caso il piano terreno - con il bugnato, secondo la tradizione dei palazzi italiani rinascimentali, ma qui la trattazione è resa più leggera rispetto ad Austerlitz, trattandosi di un palazzo di città, mentre il portale risulta più elaborato e affiancato da altri due ingressi.
I tratti centrali delle facciate dei due edifici, ai piani superiori, sono molto simili, essendo entrambe pentapartiti da uguali paraste e presentando lo stesso piano mezzanino, le cui finestre sono intervallate da quattro mensoloni (tre ai margini) che reggono il cornicione balaustrato con figure. In palazzo Chigi, invece, il risalto centrale è suddiviso in sette parti e manca il piano mezzanino.
Notevole è infine la differenza di trattazione delle partizioni laterali. Ad Austerlitz i due corpi sono più bassi (come in palazzo Chigi) e arrivano con l'imposta del tetto all'imposta dei capitelli delle paraste centrali. Le finestre sono binate e unite da una cornice retta sopra l'architrave, creando delle aperture rettangolari di dimensioni maggiori in larghezza che in altezza, inserite in assi definiti da semplici riquadrature a fasce. La semplicità dei fronti laterali evidenzia ulteriormente, per contrasto, il risalto mediano, dove le finestre rettangolari sono più basse e con semplice cornice retta sopra l'architrave al piano terreno, più alte e sormontate alternativamente da lunette e frontoni triangolari al piano nobile, in corrispondenza del salone di rappresentanza. Al posto del balcone con balaustrini, tra la finestra centrale del piano nobile e il portale sottostante, si trova uno stemma sorretto da due figure.
Di contro, a Vienna, i corpi laterali non contrastano molto rispetto alla zona centrale. La differenza è nella finitura in bugnato liscio e nel ritmo leggermente più serrato delle finestre, che però mantengono le stesse dimensioni e la stessa conclusione superiore di quelle centrali, a cornice retta sopra l'architrave al piano terreno, a lunette al primo piano e a frontoni triangolari al piano superiore. Il tetto dei corpi laterali è qui impostato a livello del cornicione, che risulta quindi continuo, in quanto anche qui sono presenti le finestre quadrate, semplicemente incorniciate, del piano mezzanino.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Caspani, Licia Anna (2007)

Aggiornamento: Caspani, Licia Anna (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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