Pianta e sezioni prospettiche di tomba non identificata a Marino

Montano, Giovanni Battista (e aiuti)

Pianta e sezioni prospettiche di tomba non identificata a Marino

Descrizione

Autore: Montano, Giovanni Battista (e aiuti) (1534 ca.-1621)

Cronologia: post 1582 - ante 1621

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / grafite, inchiostro a penna, acquerellatura, acquerello

Misure: 186 mm x 255 mm

Descrizione: disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite è eseguito con inchiostro bruno a penna utilizzando tiralinee, compasso e mano libera nelle parti ornamentali; le ombreggiature e i dettagli sono precisati con acquerellature di inchiostro bruno; campiture di acquerello bruno nello spessore delle murature; il supporto sul quale è tracciato è di carta avorio

Notizie storico-critiche: Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Mausolei sepolcrali" con la definizione "132 con Tempio".
L'attribuzione del disegno a Giovanni Battista Montano fatta da Valeria Pracchi (1991, 2a parte, p. 19) su segnalazione di Anna Bedon, la quale identifica come non autografa l'iscrizione presente sul foglio (Bedon 1982, p. 82, n. 1), è confermata dalla Fairbairn (1998, cat. 1069, pp. 640-641).
Il disegno raffigura una tomba romana non identificata situata a Marino la cui cella rettangolare, con il perimetro esterno è scavato da quattro grandi esedre con nicchie, è anticipata da un pronao esastilo di colonne ioniche; nello spessore dell'angolo in alto a sinistra è ricavata una scala a chiocciola. Le pareti interne longitudinali sono scavate da due cappelle con tre nicchie, mentre al centro di ogni parete è inserita una nicchia semicircolare inquadrata da colonne libere. Queste, come mostra la sezione, reggono un timpano triangolare il cui vertice è tangente al cornicione di imposta della copertura a botte. All'esterno sotto le nicchie è presente uno sfondato quadrato, mentre quelle inserite ai lati delle esedre sono inquadrate da lesene ioniche. Sopra la trabeazione è inserito un volume con finestra al centro. Il disegno è riprodotto in modo identico - compresa l'iscrizione alla base (la cui grafia però è diversa), ma con una stesura dell'acquerello più leggera che rende ben leggibili i particolari - nell'album conservato a Parigi (Bibliothèque Nationale de France, "Recueil de dessins d'architecture par Giovanni Battista Montano", ms Hb, 22-4, f. 28r). La composizione di questi due disegni è stata poi pubblicata nell'opera di Montano del 1624 (Libro primo Scielta d. varii tempietti antichi con le piante et alzatte desegnati in prospettiva, tav. 64), e nella successiva edizione del 1684 di De Rossi con la didascalia "Tempio antico" ("Libro Secondo. Scielta D Varii Tempietti Antichi", p. 43). L' "invenzione" di Montano è stata criticata da Zander (1962, pp. 21-22) per la presenza dell'attico che si impone con la sua massa in modo artificioso sul ben concepito perimetro di base, e per il fatto che le due colonne centrali del portico nascondo la concavità dell'esedra. Questa "anomalia" è assente nel disegno conservato a Londra (Sir John Soane's Museum, in Fairbairn 1998, cat. 1069): le colonne del pronao, infatti, sono solo quattro e poste ai lati dell'esedra. Altre differenze con i fogli di Milano e Parigi si riscontrano nell'articolazione interna della parete, dove mancano le quattro cappelle laterali e le colonne ai lati delle nicchie. Il modello di riferimento, secondo Zander (1962, p. 22) sarebbe un disegno di Sallustio Peruzzi per un sepolcro "a Marino", che sebbene di pianta quadrata, è molto simile a quello milanese.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Resmini, Monica (2011)

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