Spada

Manifattura berbera

Spada

Descrizione

Denominazione: Nimcha marocchino

Ambito culturale: Manifattura berbera

Cronologia: Inizio sec. XX

Tipologia: armi e oggetti storico-militari

Materia e tecnica: legno/ intaglio; acciaio; rame; argento; ottone

Misure: 2,5 cm x 51,5 cm ; 2,5 cm x 35 cm (lama); 3,8 cm x 35 cm (fodero)

Descrizione: Grosso coltello (nimcha marocchino) con impugnatura in legno intagliato, su un solo lato, a bassorilievo a triangoli intarsiati, lungo i bordi rialzati, con fili d'argento. L'impugnatura, a facce ottagonali, č sagomata con la caratteristica forma a chiave; vicino al fornimento, una breve fascetta di ottone con forellini punzonati a croce. Guardiamano sinuoso a due bracci incurvati terminanti a ghianda: un braccio pił breve curva quasi ad angolo retto e si protende verso la lama, dalla parte opposta, uno pił lungo si protende nella direzione opposta a protezione delle dita. La lama, priva di filo, č breve, molto curva e si rastrema verso la punta, acuta. Su entrambi i piani, incisione a cesello e agemina di rame a motivo di serpente che mostra la lingua (?). Il disegno interessa il medio, segue il dorso e sottolinea le due concavitą praticate su quest'ultimo, inframmezzate da una serie di piccole tacche. Il fodero si presenta liscio da un lato e dall'altro, inciso a triangoli, come l'impugnatura, ma senza intarsio d'argento; il puntale, la ghiera dell'imboccatura e due fascette ad anello, in ottone, sono decorate con file di forellini.

Notizie storico-critiche: Il nimcha č la spada delle tribł berbere del Marocco. Alcuni critici ritengono che questo tipo, molto piccolo rispetto al modello classico, possa essere chiamato in tale modo, proprio a causa delle sue dimensioni. Secondo Spring (C. Spring, African Arms and Armours, British Museum Press, 1993. p. 22) armi simili appartenevano ai gruppi tribali cabilesi (e pił precisamente il sottogruppo Iflisen) che occupavano sia le aree del Marocco sia quelle algerine. Jacob (A. Jacob, Les armes blanches du monde islamique, Paris, Jacques Grancher, 1985, p. 66) ritiene che quest'arma sia algerina, della fine del XIX secolo, ma la maggior parte dei critici propende per una produzione sviluppatasi attorno al 1925 o poco prima; attribuzione che concorderebbe pienamente con il periodo storico in cui si č formata la collezione di armi castellana. Il fatto che possa trattarsi di un'arma algerina deriva dalla decorazione dell'impugnatura e del fodero, che č comune ai flyssa acquistati ad Algeri a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Secondo Fischer (A. Fisher, Africa Adorned, New York, Harry N. Abrams inc. 1984, p. 253 e seguenti) questa decorazione appartiene alle tribł berbere che si ritrovavano sia in Marocco che in Algeria e rappresenterebbe un amuleto fatto per scacciare influenze malvagie. Queste tribł, sebbene mussulmane, conserverebbero antiche superstizioni e tradizioni animiste.
Quest'opera, di buona qualitą, non č da considerarsi un'arma, vista la mancanza del filo, ma un elemento di costume tradizionale. La qualitą della decorazione, infatti, lascerebbe escludere che si possa trattare di un pezzo destinato alla vendita per il turista dell'epoca.

Collocazione

Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture

Credits

Compilazione: Amadini, Pietro (2002)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).