Scatola

manifattura giapponese

Scatola

Descrizione

Identificazione: scena dal Genji monogatari

Ambito culturale: manifattura giapponese

Cronologia: ca. 1639

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno / laccatura; legno / laccatura in oro; metallo; rame dorato; argento; oro

Misure: 42.5 cm x 35 cm x 14 cm

Descrizione: Scatola da cancelleria (bunko) in legno laccato e decorato con varie tecniche varianti del maki-e ("pittura a oro spruzzata"), tra cui hiramaki-e, togidashi, takamaki-e, tsukegaki, kirikane, nashiji, stesura metalliche di vario tipo. La decorazione si compone di immagini ispirate al capitolo Hatsune del Genji monogatari: sulla superficie esterna della scatola si vedono quindi un padiglione, un corso d'acqua e una serie di alberi di pino (matsu); è inoltre presente, ripetuto per più volte, il mon (simbolo araldico) dei Tokugawa e l'iscrizione di una poesia di trentuno sillabe.

Notizie storico-critiche: In base a quanto arguito da Mayumi Koyama (1996: v. BIB), questa splendida scatola da cancelleria (bunko) fu realizzata in occasione del matrimonio tra Chiyohime (1633-1698), primogenita dello shogun Tokugawa Iemitsu (nipote di Ieyasu, fondatore dello shogunato Tokugawa), con Tokugawa Mitsutomo (1625-1700), capo del ramo della famiglia a Owari (attuale prefettura di Aichi): i due si sposarono nel 1639 quando la principessa aveva solo tre anni. Intorno a quella data, quindi, si può datare la realizzazione del grande servizio di oggetti laccati - noto con l'appellativo di "Hatsune no chodo" - al quale appartiene anche questa scatola del Castello Sforzesco; il servizio fu poi registrata nel "Catalogo degli oggetti del Ryosen-in" (Ryosen-in sama odogu mokuroku) compilato nel 1701: Ryosen-in è il nome che Chiyohime prese in seguito al suo ingresso in convento. L'intera opera fu realizzata in circa tre anni da Koami Choju [Nagashige] (1599-1651), uno tra i più valenti laccatori del suo tempo, sotto la supervisione di Iwasa Matabei (1578-1650), notissimo pittore dell'epoca. L'intero servizio, formato di un numero imprecisato di pezzi, fu smembrato nel XIX secolo: il nucleo principale è attualmente conservato presso il Tokugawa Art Museum di Nagoya, altri esemplari sono sparsi in giro per il mondo. Oltre ad un qualità della laccatura straordinaria, resa con l'ausilio di varie tecniche varianti del maki-e ("pittura a oro spruzzata"), tra cui hiramaki-e, togidashi, takamaki-e, tsukegaki, kirikane, nashiji, stesura metalliche di vario tipo, forse applicate dall'artigiano Goto Kenjo, tutti i pezzi di questo famoso servizio sono accomunati da un medesimo soggetto, ovvero immagini ispirate al capitolo Hatsune del "Romanzo del Principe Splendente" (Genji monogatari), opera di Murasaki Shikibu risalente all'inizio dell'XI secolo: in questo capitolo si narra di uno scambio di doni per l'Anno Nuovo, tema che si ritenne potesse essere di buon auspicio per l'inizio della vita coniugale della principessa. Sulla superficie esterna della scatola si vedono quindi un padiglione, un corso d'acqua e una serie di alberi di pino (matsu) portafortuna; è inoltre presente, ripetuto per più volte, il mon (simbolo araldico) dei Tokugawa, ovvero le tre foglie di malva (aoi), e l'iscrizione di una poesia waka (trentuno sillabe), tratta anch'essa dal capitolo Hatsune del Genjii monogatari, resa sia con la tecnica detta ashide-e, ovvero con le linee degli ideogrammi che si mimetizzano tra gli altri decori naturalistici presenti sulla scatola, sia con la tecnica uta-e, ovvero interponendo tra gli ideogrammi disegni che sostituiscano il suono degli stessi.

In mostra all'Esposizione Storica d'Arte Industriale. Milano, 1874.

Collocazione

Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture

Credits

Compilazione: Morena, F. (2009)

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