Filippo Panceri

Tremolada Pietro

Filippo Panceri

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Filippo Panceri

Autore: Tremolada Pietro (Monza, 1855-1913)

Cronologia: 1884

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 49 cm x 63 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo variegato

Notizie storico-critiche: Dalla lettura del certificato di morte sappiamo che Panceri Filippo, figlio "dei furono Luigi e Parravicini Angela, d'anni 50, industriale, nato e domiciliato a Monza, celibe, morì in Monza il giorno 28 agosto 1882". Con testamento olografo 31 gennaio 1878 e pubblicato il 6 settembre 1882, dispose il legato - da pagarsi dal suo erede e fratello Domenico - di un "capitale che dia un interesse bastevole a mantenere un ricoverato nella Casa d'Industria in Monza, voglio dire a mettervi un nuovo letto, netto di tassa" (ASCRIMz 27/15, n. rep. 8855/296).
Il fratello ed erede è probabilmente quello stesso Domenico Panceri, che pochi anni dopo - ancora in vita - volle istituire una piazza presso la Pia Casa di Ricovero e che presenzia tra i benefattori nella Quadreria col INV. N. 131751.
Il pagamento del legato Panceri venne effettuato dall'erede il 18 novembre 1882: la quota necessaria all'istituzione della piazza, secondo il Regolamento allora vigente, era di 7.000 lire.
Dopo l'Unità d'Italia, per volere del governo sabaudo, le donazioni pervenivano alla Congregazione di Carità che gestiva l'amministrazione di tutto il settore assistenziale, compresa la Pia Casa d'industria, sorta nel 1831 per "fornire lavoro verso una modica retribuzione in denaro ed in viveri a poveri [...] che per eventuali crisi commerciali, ed in causa di tempi eccezionali non ne potessero trovare altrove, o che per fisica costituzione non fossero adatti a lavoro stabile e gravoso" (ASCRIMz 1/3).
il Luogo Pio Convenio o Ospedale di San Bernardo (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.). Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato il nosocomio nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
La registrazione della data di morte indica che il ritratto fu eseguito 'post mortem' in forma gratulatoria dall'istituto che dovette ricevere l'eredità del benefattore, secondo la tradizione istituita dalla Cà Granda milanese e condivisa dalla gran parte delle istituzioni lombarde (Coppa 2002, p. 105).
L'effigie del benefattore fu affidata a Pietro Tremolada, che la consegnò presso gli uffici della Congregazione di Carità il 4 gennaio 1883. Nel chiedere il compenso di 60 lire per il lavoro eseguito l'artista non esitò ad aggiungere che "occorrendone altri, mediante fotografia, garantisco perfetta somiglianza"; questa nota ci informa del costume di ricavare le fisionomie dei defunti benefattori dai ritratti fotografici. Lo stesso Tremolada praticò l'arte della fotografia, più per diletto che per professione, ottenendo buoni risultati (Cassanelli R. 2000, pp. 9-12).
Nel ritratto di questo giovane uomo dai baffi e capelli neri tagliati corti sulla nuca, l'artista realizza un immagine molto convenzionale e corriva, spenta nella resa espressiva e rigida nell'impostazione. Un livello qualitativo così scarso è imputabile a una fase giovanile del pittore, quando non aveva ancora affinato quell'abilità ritrattistica che lo fece diventare, sul finire del secolo, uno degli artisti più apprezzati dalla committenza monzese, come ben dimostra il nucleo di ritratti autografi presenti nella raccolta ospedaliera.
Probabilmente i benefattori Filippo, Domenico e Carlo (INV. N. 131814) Panceri sono tre fratelli, poiché sono tutti figli di Luigi Panceri.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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