Libera Meneghini Ferrario

Parma Emilio

Libera Meneghini Ferrario

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Libera Meneghini Ferrario

Autore: Parma Emilio (Monza, 1874-1950)

Cronologia: 1928

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 67 cm x 87 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto ovale inscritto in un rettangolo su fondo variegato

Notizie storico-critiche: Stando alle indicazioni fornite dalla targhetta metallica applicata alla cornice l'effigiata è Libera Meneghini Ferrario.
Angela Libera Meneghini morì a Monza il 10 ottobre 1927 all'età di 63 anni; dai documenti d'archivio sappiamo che la donna era una "casalinga, nata e residente in Monza dalli furono Timoleone e Canesi Emanuela, vedova di Ferrario Luigi". Col proprio testamento pubblico, stilato il 12 luglio 1926 e rogato Antonio Mascheroni di Monza il 22 ottobre 1927, la defunta stabilì di lasciare "alla Congregazione di Carità di Monza Lire 50.000 a condizione che la stessa faccia eseguire due ritratti uno per me e uno per mio marito". In una lettera agli eredi, datata 5 gennaio 1928, il presidente della Congregazione di Carità espresse loro "i vivi ringraziamenti per la buona disposizione da loro dimostrata nel facilitare e nell'adempiere quanto dalla defunta Genitrice era stato generosamente disposto a favore dei poveri di Monza", assicurandoli "di aver già passato incarico ad un buon pittore della nostra Città dell'esecuzione dei ritratti, i quali verranno esposti il 25 marzo presso la sede della Pia Casa di Ricovero ed andranno a completare la raccolta dei quadri dei benefattori" (ECA2Mz, 2.5, 35 (b. 11), unità 83).
Il ritratto della benefattrice venne eseguito nel 1928 dal ritrattista Emilio Parma, insieme col ritratto pendant, raffigurante il consorte Luigi Ferrario (INV. N. 31969). L'immagine della benefattrice è convenzionale, derivata come di consueto da una ripresa fotografica, posta in leggero tre quarti, con lo sguardo rivolto allo spettatore. La donna esibisce una stola di volpe appoggiata sulle spalle, una lunga catena d'oro e una grossa spilla, elementi di costume volti a sottolineare la propria condizione sociale.
Sul rovescio del dipinto si conserva l'etichetta dell'inventario dell'Ospedale Umberto I, stilato nel 1938 in seguito alla soppressione della Congregazione di Carità e la creazione dell'Ente Comunale di Assistenza (Colombo 2002, pp. 39, 60, 76, 186 e ss.).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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