Giuseppina Sanquirico

Parma Emilio

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Giuseppina Sanquirico

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giuseppina Sanquirico

Autore: Parma Emilio (Monza, 1874-1950)

Cronologia: 1935

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: compensato/ pittura a olio

Misure: 64 cm x 84 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto ovale inscritto in un rettangolo di profilo su fondo neutro

Notizie storico-critiche: Stando alle indicazioni fornite dalla targhetta applicata sulla cornice, l'effigiata è Giuseppina Sanquirico. Il suo nome è inciso su una delle lapidi commemorative dei Benefattori dell'Ospedale, poste all'ingresso dell'edificio in Via Solferino.
Dal verbale di pubblicazione del testamento rogato dal Dott. Antonio Mascheroni il 20 marzo 1935, sappiamo che Giuseppina Maria Adele Sanquirico, nata a Genova, figlia dei furono Eugenio e Pellegata Costanza, già vedova di Levati Angelo e in seconde nozze di Mariani Aristo Carlo Andrea, morì nel suo domicilio in Monza il 15 marzo 1935 all'età di sessantotto anni (ASHSG 39/8, n. rep. 26622). Nel medesimo documento sono raccolte le disposizioni testamentarie della donna che il 10 gennaio 1935 investiva i suoi eredi del "legato di lire centocinquantamila della conversione al valore nominale" da corrispondere alla Congregazione di Carità di Monza, amministratrice del Civico Ospedale Umberto I, "e ciò in memoria anche del compianto ed amatissimo [...] marito Avv. Aristo Mariani", che, per volontà della consorte medesima, verrà segnalato tra i benefattori dell'Ospedale. In un codicillo datato 13 gennaio 1935 la testatrice incarica inoltre la suddetta Congregazione di Carità di corrispondere lire duemila annue [...] alla sorella Eugenia, mentre nel verbale di accettazione del suddetto legato, datato 24 aprile 1935, si fa menzione delle intenzioni in merito al "reimpiego [...] della somma disposta [...] nella costruzione del padiglione di chirurgia uomini da intestare al nome del compianto dr. Giuseppe Mariani, fratello di Aristo e quindi cognato della benefattrice (ASHSG 39/8, 42/sogg.).
L'effigie fu eseguita in forma gratulatoria da Emilio Parma nello stesso anno della scomparsa della benefattrice (1935) insieme al suo pendant, il ritratto del defunto marito Evaristo Mariani (INV. N. 131994).
Dal punto di vista stilistico è un'effige convenzionale molto leziosa e poco caratterizzata con il soggetto ripreso di profilo, dove si coglie la volontà di manifestare l'appartenenza a un elevato rango sociale della benefattrice, secondo i canoni borghesi del tempo, attraverso l'ostentazione di ricchi gioielli, come la parure di perle e un prezioso diadema di brillanti.
Sul rovescio dell'effigie si conserva il numero dell'inventario redatto nel 1938 dall'Ospedale Umberto I, in seguito alla soppressione della Congregazione di Carità (Colombo 2002, p. 76).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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