Carolina Fusetti vedova Scotti

Bianchi Gerardo

Carolina Fusetti vedova Scotti

Descrizione

Identificazione: Ritratto Carolina Fusetti ved. Scotti

Autore: Bianchi Gerardo (Monza, 1845-1922)

Cronologia: 1886

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 120,5 cm x 210,5 cm

Notizie storico-critiche: L'iscrizione commemorativa posta sul davanti del ritratto c'informa che l'effigiata è Carolina Fusetti vedova Scotti, scomparsa il 7 giugno 1885. Con testamento del 28 ottobre del 1884 redatto dal notaio Dottor Pietro Bordini di Milano, Carolina Fusetti fondò l'Opera Pia omonima per la distribuzione annua di dodici doti di £. 100 (meno trattenuta governativa, ovvero £. 86.80) cadauna in favore di "dodici ragazze nubende, legittime, povere e oneste della città di Monza, in età non minore di anni 18, e non maggiore di 30, con preferenza alle figlie orfane di madre", alla condizione che queste attendano a matrimonio civile entro l'anno (ASHSG IX).
L'opera Pia era amministrata dalla Congregazione di Carità (l'istituzione sorta nel 1862 per volere del governo sabaudo con il compito di raccogliere e gestire le beneficenze cittadine) nella quale fu concentrata con R. D. 10 aprile 1910 con un patrimonio netto di £. 23.233,33 al 31 dicembre 1911 (v. Statuto Organico della Congregazione di Carità in Colombo 2002, p. 186 e ss.).
La Congregazione di Carità onorò la generosa elargizione della vedova Scotti con la commissione di un ritratto a figura intera (ASHSG VI, 661bis), eseguito per 530 lire nel 1886 (ASHSG VI, 250) dal pittore Gerardo Bianchi, fratello minore di Mosè Bianchi e autore di una nutrita serie d'immagini di benefattori monzesi.
Il nome della signora Scotti figura tra quelli dei benefattori dell'Ospedale, inciso a lettere dorate su una delle lapidi commemorative poste all'ingresso dell'edificio di via Solferino. Il rilievo dato dai caratteri dorati dell'incisione, associato alla commissione del ritratto a figura intera, pone la signora Fusetti Scotti in una posizione di riguardo, facendo valere la regola della corrispondenza tra le dimensioni del ritratto e l'entità della donazione, che fu codificata dalle autorità della Cà Granda di Milano (Dell'Acqua 1981, p. 45) e ribadita per l'Ospedale di Monza dal Regolamento per le onoranze ai Benefattori del 1943/1945 (ADHSG 24/5).
Quella adottata dal pittore è una delle iconografie meno frequenti della raccolta del San Gerardo, con la giovane donna ripresa in piedi sullo sfondo di un giardino. E' proprio nella realizzazione dei fiori, grosse peonie ricadenti a terra, che il pittore si esprime con maggiore libertà, mentre la figura appare rigida e l'espressione fissa per la probabile derivazione da una fotografia. Nell'insieme tuttavia l'opera è gradevole e fresca, e conserva anche un interesse documentario per lo studio del costume; nel vestiario della ritrattata, infatti, vengono presentati alcuni elementi ricorrenti nella moda femminile della seconda metà dell'Ottocento, che la donna interpreta con stile sobrio: si veda la gonna "a mezzo crinolina" - con il tipico rialzo drappeggiato sul dietro, in voga tra il 1870 e la fine degli anni '80 - e le trine al collo e ai polsi di gusto vagamente retrò (Butazzi 1971, pp. 118-139).
L'indicazione dell'elevato stato sociale della benefattrice è affidata invece all'esibizione di ricche file di braccialetti d'oro infilate ai polsi e altri gioielli. Un paio di "bottoncini brillanti" facenti parte dell'Eredità Fusetti risulta essere conservato presso il guardaroba della chiesa dell'Ospedale, come riportato nell'inventario dei beni del 1907, rinvenuto presso l'Archivio Storico (ASHSG XXXIII).

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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