Ritratto d'uomo con berretto rosso

Pittore fiammingo (?)

Ritratto d'uomo con berretto rosso

Descrizione

Identificazione: Ritratto di uomo giovane con berretto rosso

Autore: Pittore fiammingo (?) (sec. XVI, ultimo quarto)

Ambito culturale: ambito fiammingo?

Cronologia: 1475 - 1499

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tavola

Misure: 18 cm x 23 cm

Notizie storico-critiche: Il dipinto giunse alle Civiche Raccolte d'Arte con il Legato Bolognini (1865). Da scartare, sulla base di confronti con immagini note del personaggio, l'identificazione dell'effigiato in Cicco Simonetta (segretario di Francesco Sforza e di suo figlio Galeazzo), come vorrebbe la lunga iscrizione ottocentesca su etichetta che compare sul retro della tavola. Ugualmente inattendibile il riferimento a Leonardo da Vinci riportato da un'altra iscrizione, sempre sul retro. Varie le attribuzioni susseguitesi, che vanno da Scuola Fiamminga (Vicenzi 1915) a Scuola Milanese (Vicenzi 1926), dal Maestro della Leggenda di Sant'Orsola (Ragghianti 1948; Marlier 1964; Friedlander 1967-75; Vandenbrowck 1985; Collobi Ragghianti 1990) a Zanetto Bugatto (Salmi 1929-30; Castelfranchi Vegas 1966), sino a quella con cui l'opera è attualmente inventariata, seppur in forma dubitativa, ossia a Michael Sittow (Richardson 1939; Fiorio-Garberi 1987), nome rigettato da Trizna (1976). Francesco Bologna (1945) riconosce al ritratto una "cultura schiettamente francese che, se allude al Fouquet, allude anche e non poco al Froment". Anche Bert Meijer (comunicazione orale), nel considerarlo forse di mano fiamminga, vi riconosce inflessioni francesi. Pur nella difficoltà attributiva, quest'opera rivela la sua ottima qualità nella condotta pittorica raffinata e nella solida volumetria della testa che emerge dal fondo scuro ricordando davvero esempi antonelleschi. I trapassi chiaroscurali sul volto e l'effetto geometrizzante del copricapo si coniugano alla descrizione calligrafica dei capelli e del collo di pelliccia, mostrando una congiuntura di caratteri nordici e italiani perfettamente rispondente all'intreccio che tra queste due culture artistiche si attua alla fine del Quattrocento. Rifacendosi all'opinione di Ragghianti (1990), l'autore potrebbe essere un maestro fiammingo di Bruges attivo nell'ultimo quarto del Quattrocento, sebbene la sintesi formale attraverso cui viene interpretato il personaggio e la non così spiccata indagine realistica lascino permanere qualche dubbio sull'effettiva appartenenza dell'opera all'area fiamminga.

Collezione: Collezione di dipinti della Pinacoteca del Castello Sforzesco

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Pinacoteca del Castello Sforzesco

Credits

Compilazione: Colace, Raffaella (1996); Vecchio, Stefania (1996)

Aggiornamento: Colace, Raffaella (2009)

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