Madonna con Bambino in trono, san Rocco, sant'Antonio di Padova, san Giovanni Battista e san Martino

Piazza, Callisto

Madonna con Bambino in trono, san Rocco, sant'Antonio di Padova, san Giovanni Battista e san Martino

Descrizione

Autore: Piazza, Callisto

Cronologia: ca. 1530 - ca. 1535

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco/ pittura a fresco

Misure: 640 cm x 350 cm

Descrizione: L'affresco, a forma di lunetta, raffigura la Madonna con in braccio Gesù Bambino, seduta su un basamento marmoreo rettangolare e sullo sfondo di un drappo fissato ai rami di un albero. Inginocchiato, sul lato sinistro, è dipinto S. Rocco, con la sua tipica veste da pellegrino e la piaga della peste, legata al suo ruolo di protettore contro il contagio del morbo. Sempre a sinistra del gruppo mariano, compare in piedi S. Antonio di Padova, riconoscibile per la veste fracescana e per il giglio, suo attributo. A destra, sono raffigurati S. Giovanni Battista coperto di un mantello di pelliccia e accompagnato dall'agnello mistico, e S. Martino, in abiti vescovili, con ricco piviale bordato di pietre preziose. La sacra conversazione si svolge in un paesaggio lacustre con paese lontano, chiuso all'orizzonte dal profilo delle montagne.

Notizie storico-critiche: L'affresco, probabilmente realizzato in un momento non lontano dal 1530, è un valido esempio della produzione bresciana di Callisto Piazza, artista appartenente a una famiglia di pittori originari di Lodi, attivo nella prima metà del XVI secolo tra Brescia, Crema, Novara, Milano e il paese natale. La lunga esperienza bresciana, durata all'incirca quindici anni a partire dalla prima metà degli anni venti del Cinquecento, il primo, fondamentale capitolo del percorso del pittore; a Brescia Callisto ha modo di entrare in contatto con Moretto, Romanino e con le novità offerte dal vivace panorama figurativo cittadino che nel 1522 accoglie la pala Averoldi dipinta da Tiziano per la chiesa dei Santi Nazaro e Celso. Nell'affresco di Borno emerge soprattutto il messaggio di Romanino, all'interno di una scena di tipica intonazione devozionale e di gusto quasi neoquattrocentesco per l'impostazione rigida e severa della composizione, dove però l'artista si concede una licenza poetica nel magnifico paesaggio sullo sfondo.

Collocazione

Borno (BS), Oratorio di S. Antonio

Credits

Compilazione: Morandini, Lucia (2001)

Aggiornamento: D'Attoma, Barbara (2004); Bianchi, Eugenia (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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