Storie di Daniele

Romanino, Gerolamo

Storie di Daniele

Descrizione

Autore: Romanino, Gerolamo

Cronologia: post 1536 - ante 1537

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco/ pittura a fresco

Misure: 1080 cm x 750 cm

Descrizione: La decorazione pittorica si articola sulle tre grandi pareti del presbiterio. Quelle laterali sono a sesto acuto, mentre qualla di fondo è a tutto sesto, segnata in centro dalla pala di Callisto Piazza, già in loco all'epoca dell'intervento di Romanino. Dedicato a Daniele, uno dei quattro grandi proferti insieme a Ezechiele, Geremia e Isaia, il ciclo si presenta oggi molto lacunoso e alcune scene di difficile riconoscimento. Pare certo che la scena sul lato destro sia quella relativa ai tre compagni di Daniele, condannati alla pena della fornace e miracolosamente salvati. Sulla parete di fondo invece si è proposto di individuare le rappresentazioni dell'Ultima cena (a sinistra) e del Cristo alla colonna o più verosimilmente della casta Susanna scagionata da Daniele (a destra). Infine sulla parete sinistra, l'Ingresso di Cristo a Gerusalemme o meglio Giuda che contratta il tradimento di Cristo, come suggerisce la presenza di una borsa colma di denari.

Notizie storico-critiche: Il ciclo venne realizzato da Romanino verso la metà degli anni trenta del Cinquecento, immediatamente dopo l'impresa di Pisogne, quando la chiesa di Sant'Antonio venne investita del titolo di parrocchiale e diventava necessario completare la decorazione del presbiterio, all'epoca recante solo gli affreschi realizzati da Giovanni Pietro da Cemmo sulla volta. A Breno Romanino rivela una maturazione che lo porta a attenuare la potenza dell'anatomia e l'amplificazione dei gesti delle figure e soprattutto a organizzare lo spazio attraverso episodi che si affiancano in modo disordinato, senza soluzione di continuità, con una distribuzione asintatttica dei piani e prospettive a volte imprecise. Queste scelte rivelano gli indizi di una rivolta antirinascimentale e di una irregolarità di linguaggio che poi diventeranno una costante della produzione pittore. Emerge anche l'attitudine alla resa psicologica dei personaggi, a una frenesia compositiva e soprattutto a un tipo di stesura aspra, quasi abbozzata, in linea con una metodologia di lavoro "alla prima", ovvero senza disegni di spolvero sulle pareti, ma con la sola traccia di bozzetti e disegni che dovevano solo predisporre la collocazione dei personaggi principali.

Collocazione

Breno (BS), Chiesa di S. Antonio Abate (ex)

Credits

Compilazione: Pedersoli, A. (2005)

Aggiornamento: Bianchi, Eugenia (2014)

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