Madonna di Alzano

Bellini Giovanni detto Giambellino

Madonna di Alzano

Descrizione

Identificazione: Madonna con Bambino

Autore: Bellini Giovanni detto Giambellino (1432 ca./ 1516)

Cronologia: ca. 1485 - ca. 1487

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tavola / pittura a olio

Misure: 65.5 cm x 84.5 cm

Notizie storico-critiche: Il dipinto proviene dall'altare della Immacolata Concezione nella chiesa di S. Maria della Pace ad Alzano Lombardo, dove fu visto da Carlo Ridolfi e documentato da padre Donato Calvi nel XVII secolo. Poiché la cappella dell'Immacolata Concezione era di patronato di Pietro Camozzi Gherardi, è stato ipotizzato che il dipinto appartenesse in origine a Lucrezia Agliardi Vertova, con questi imparentata, presso la cui famiglia alla metà del Cinquecento vi era una copia del dipinto, eseguita da Giovan Battista Moroni (Rossi 1994). Dopo la soppressione del convento con l'annessa chiesa e vari ulteriori passaggi l'opera fu acquistata nel 1872 da Giovanni Morelli per il cugino Giovanni Melli che alla morte, l'anno successivo, lasciò in eredità l'opera allo stesso Morelli. La firma, orgogliosamente posta nel cartiglio sul parapetto in primo piano, è autografa e nessuno ha messo in discussione la paternità di Giovanni Bellini, tranne che per la porzione a sinistra del paesaggio riferita da alcuni ad aiuti di bottega. Fra le varie ipotesi critiche sulla datazione dell'opera ha prevalso una cronologia alla seconda metà degli anni Ottanta del Quattrocento per le affinità con il "Trittico dei Frari" del 1488 e con alcuni dipinti conservati alle Gallerie dell'Accademia come la "Sacra Conversazione" Venier, la "Madonna dei cherubini rossi" e la "Madonna degli Alberetti", datata 1487. Come in queste opere e in particolare nella "Madonna dei cherubini", le figure non sono più collocate parallelamente alla superficie pittorica ma in posizione angolare una rispetto all'altra a sottolineare la profondità prospettica. Le forme sono semplificate e i volumi hanno una maggiore evidenza tridimensionale, mentre il paesaggio, acutamente descritto nei particolari con influssi fiamminghi forse da Van Eyck,, è intriso di luce solare che lo rende limpido e sereno. Il supporto è costituito da due pannelli in legno di pioppo.

Collezione: Fondo Morelli

Collocazione

Bergamo (BG), Accademia Carrara - Museo

Credits

Compilazione: Trichies, Silvia (1999)

Aggiornamento: Muzzin, Silvia (2007); Civai, Alessandra (2014)

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