Storie di Romolo

Rodi, Faustino; Manfredini, Giuseppe; Legnani, Sante

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Storie di Romolo

Descrizione

Autore: Rodi, Faustino (1751/ 1833), progettista; Manfredini, Giuseppe (post 1754/ 1815), pittore; Legnani, Sante (1760/1827), pittore

Cronologia: post 1789 - ca. 1796

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco/ pittura; tela/ pittura a tempera grassa

Misure: 119 cm x 117 cm (tele)

Notizie storico-critiche: Nel 1787 in previsione delle sue nozze Vincenzo Stanga fece realizzare al piano nobile del palazzo di famiglia un nuovo appartamento, concepito secondo i più aggiornati criteri abitativi e di rappresentanza. Nell'inventario dei beni di Vincenzo Stanga viene definito "appartamento di gala".
Il progetto venne affidato all'architetto Faustino Rodi che organizzò gli spazi secondo una lunga galleria d'ingresso che conduce a quattro stanze disposte en enfilade, che avevono la funzione di salone d'ingresso, di sale di ricevimento e di camera da letto con annesso studiolo (o boudoir).
La decorazione pittorica, progettata dall'arch. Rodi, viene affidata a Giuseppe Manfredini che dà corpo a soggetti tratti dalla storia romana: le Storie di Romolo nel salone, le Storie dei re ed eroi romani (sala rossa), le Storie dell'età repubblicana (sala gialla). Giochi illusionistici, scorci prospettici improntano questo ciclo decorativo che trae ispirazione dalle scene dipinte dai Carracci a Bologna in Palazzo Magnani Salem e alla galleria Farnese di Roma. L'intervento decorativo ha inizio nel 1789 dal salone, come testimonia la data rinvenuta durante i restauri del 1992-93.
La camera da letto, anche detta "sala di Napoleone", si differenzia stilisticamente dalle altre stanze. Venne realizzata a partire dal 1793, ma ancora non era conclusa nel 1795 alla morte del committente, e ci è pervenuta completa degli arredi originari che comprendono anche il letto a baldacchino.
La decorazione risponde ad una concezione unitaria, che comprende i dipinti, gli stucchi e i motivi ornamentali del pavimento. Le scene della volta e delle pareti, affidate a Sante Legnani, sono caratterizzate da una partizione geometrica della volta, dove vengono inserite grottesche, trofei e dipinti che simulano quadri. Fonte d'ispirazione è questa volta il gabinetto nobile di palazzo Altieri a Roma (1790-91). Nel pavimento si recupera la tecnica del mosaico per realizzare i motivi decorativi: cornici a girali, a trecce, a ottagoni e meandri. La decorazione pittorica va letta dal basso verso l'alto: dallo zoccolo con trofei militari e grottesche alle sovraporte dove sono narrate le Storie di Cesare, al fregio con Trionfo di Cesare, fino alla volta dominata dal Trionfo di Roma. Tra il 1793 e il 1794 vengono dipinte le sovraporte con le scene: A Cesare viene offerta la testa di Pompeo, Cleopatra si presenta a Cesare, Cesare medita sulle proprie imprese davanti al busto di Alessandro, Cesare respinge la corona regale offertagli da Marco Antonio (firmato e datato 1794), Calpurnia cerca di fermare Cesare, I congiurati davanti alla statua di Bruto (firmato e datato 1793).
Nel Trionfo di Cesare si notano riferimenti a fonti classiche come i rilievi dell'Arco di Tito e del Tempio di Vespasiano, unitamente ai Trionfi di Andrea Mantegna.
Le pareti erano ricoperte da una tapezzeria di lampasso di seta verde ad arabeschi con "grifi e fiori al naturale".

Collocazione

Provincia di Cremona

Credits

Compilazione: Miscioscia, Annunziata (2014)

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