Stemma

produzione pavese

Stemma

Descrizione

Ambito culturale: produzione pavese

Cronologia: ca. 1550 - ca. 1650

Materia e tecnica: maiolica

Misure: Ø 38

Descrizione: Grande piatto da 'pompa' in maiolica 'alla faentina'

Notizie storico-critiche: Il grande piatto da pompa baccellato ed umbonato è testimonianza del passaggio a Pavia di maestranze faentine che diffondono in città lo stile compendiario, i cosiddetti 'bianchi'( per la nuova coperta candida a base di stagno come opacizzante) specialità della produzione ceramica faentina. Nel 1568 troviamo documentato a Pavia un Tomaso de Faencia (A.S.C.Pv., a.c. 24); nel 1592 Giulio Favintino, mercante e proprietario di fornace a Lodi insieme al fratello Matteo Cavallari, protesta perché non gli viene permesso di vendere la propria mercanzia al mercato di Pavia (A.S.C.Pv., a.c. 471); nel 1609 Antonio Dusi, bergamasco ma residente a Lodi, marito di Taddea Cavallari, chiede un privilegio decennale per introdurre in città la fabbrica della maiolica 'faencia'. Camillo Brambilla, nel suo studio 'Antonio Maria Cuzio e la ceramica in Pavia' (1889), scrive, a proposito della fornace Guangiroli (già Rampini in Borgo Ticino), "si tenevano forme appositamente allestite per alcune distinte famiglie con stemmi a rilievo, come ad esempio pei marchesi Ghislieri, e pel Collegio che ne porta il nome, pei quali come per altri signori o corporazioni gli stemmi furono anche semplicemente tracciati coi loro diversi colori".

Collocazione

Pavia (PV), Musei Civici di Pavia

Credits

Compilazione: Damiano, Sara (2008)

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