Tazzina

manifattura veneziana

‹ precedente | 104 di 0 | successivo ›

Tazzina

Descrizione

Ambito culturale: manifattura veneziana

Cronologia: post 1700 - ante 1749

Tipologia: vetri

Materia e tecnica: vetro lattimo a soffiatura libera; vetro lattimo a soffiatura a stampo; vetro lattimo lavorato a settori

Misure: 8.5 x Ø 7.7

Descrizione: Tazzina in vetro lattimo con coppa a campana rovesciata che si allarga nella parte superiore percorsa da costolature verticali. Piede circolare ad anello applicato in un secondo momento. Segno del pontello.

Notizie storico-critiche: La forma della nostra tazzina ricorda quella delle coeve porcellane cinesi, importate intorno al 1660 in Europa, e la si ritrova più tardi tra i prodotti che uscivano dalle fabbriche di porcellana di Venezia e di Meissen, intorno al terzo decennio del Settecento.
Tazzine di forma simile erano prodotte anche in vetro girasol, come documentato da un pezzo conservato nel Castello di Rosenborg, inventariato nel 1718 come "tazza da cioccolata". Probabilmente anche le "250 tazze da Caffe e chiucolate" citate in un inventario di un magazzino di un vetraio a Murano del 1694, dovevano essere di forma simile a quella di Rosenborg (BOESEN 1960, n.69; BAROVIER MENTASTI 2001, pp. 260-261). Un altro esemplare simile nella forma e nel motivo delle costolatura, ma con una base diversa, sempre in vetro girasol è conservato nel Museo della Floridiana di Napoli (OMODEO 1970, p.107, n.54).
Tazzine analoghe erano prodotte anche in vetro calcedonio e a macchie di avventurina: alcuni pezzi realizzati con questa composizione vitrea sono conservati nella Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo (BAROVIER MENTASTI 2001, pp. 260-261) e nelle Kunstsammlungen der Veste Coburg (THEUERKAUFF LIEDERWALD 1994, p. 487, nn.597 - 598).
Le tazzine erano corredate talvolta da un piattino e questo tipo di manufatto venne denominato trembleuse. Furono prodotte anche in vetro lattimo con decorazioni a smalto, come un pezzo del Museo Pignatelli di Napoli, attribuito ai Miotti, firmato Iesus Murano, e databile tra il 1727 e il 1747 (BAROVIER MENTASTI 2001, p. 260; Mille anniÂ' 1982, p.184, n. 305).

Collocazione

Varese (VA), Museo Pogliaghi

Credits

Compilazione: Vecchio, Stefania (2003)

Aggiornamento: (2005)

‹ precedente | 104 di 0 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).