Console

produzione lombarda-piemontese

Console

Descrizione

Ambito culturale: produzione lombarda-piemontese

Cronologia: post 1775 - ante 1799

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno intagliato / dipinto, parzialmente dorato; marmo

Misure: 52 x 106 x 90

Descrizione: Tavolo a muro, di forma rettangolare, legno dolce, decorazioni dorate, piano modanato di marmo macchiavecchia, cintura ornata con rosone centrale intagliato in rilievo, motivo "a can che corre", greche, motivo a piccoli fiori ritmati e dorati, ripresi anche sui fianchi, quattro dadi ornati con decorazione floreale dorata, sostengono le gambe fusiformi scanalate, con foglie a calice dorate nella parte superiore.

Notizie storico-critiche: Difficile stabilire il luogo di fabbricazione della console che presenta motivi strutturali e ornamentali comuni ( verso il 1780 -1790 ) sia nella zona lombarda e sia in quella piemontese: si vedano le gambe fusiformi , la ricchezza dei marmi, il rosone centrale con fiore dorato a forte rilievo intagliato con precisione ed energia, già usato per ornare una console a muro con specchiera eseguita verso il 1780 - 1790 da artefice lombardo su disegno di Giuseppe Piermarini (?)
e appartenente alla collezione di T. Fossati - Bellani di Milano. Comune è anche il gusto per le decorazioni a "greca" applicate su numerosi arredi lombardi dell'epoca come la console a muro realizzata su disegno di Simone Cantoni e conservata nella raccolta di G. Ludovico Sala Cabiati di Milano ( Morazzoni 1955, tav. CCLXXI e CCLXXXIII ) . Del resto anche il minutoi intaglio, il motivo a "can che corre" unito a scanalature dorate, vengono spesso usati anche nella decorazione di mobili piemontesi cfr. fra gli altri una balaustra in noce scolpito e dorato di Palazzo Reale a Torino ( Morazzoni 1955, tav. CXXIX ) e una console della Collezione Accorsi di Torino e attribuita dalla Gregori (1979, p. 145 ) al Piemonte, 1780 circa

Collocazione

Sant'Angelo Lodigiano (LO), Museo Morando Bolognini

Credits

Compilazione: Zilocchi, Maria Amelia (1983)

Aggiornamento: Sciandra, V. (2000)

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