Piatto

manifattura lombardo-veneta

Piatto

Descrizione

Ambito culturale: manifattura lombardo-veneta

Cronologia: post 1590 - ante 1610

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: ottone sbalzato/ inciso

Misure: Ø 46

Descrizione: Grande piatto d'ottone sbalzato e inciso con piccola tesa incisa a stampo con doppia decorazione ritmata e interna a piccoli fiori, sul fondo due fasce decorate a sbalzo con motivi stilizzati e grande fiore (dalia) centrale.

Notizie storico-critiche: Il piatto, di tipologia comune, veniva probabilmente usato per le elemosine e per l'acqua del battesimo ( secondo Lipinsky 1930, pp. 9-13 ) e si ricollega senza dubbio ad una manifattura di artisti tedeschi giunti verso la fine del sec. XV nell'Italia centrale e stabilitisi soprattutto a Teramo e l'Aquila con qualche probabile diramazione nel Veneto. I modelli di questo tipo di piatto, furono a lungo riprodotti ( sec. XVII-XVIII ) da originali di quell'epoca e usati, in particolare all'inizio del sec. XX, per ornare le case lombarde. Per confronti stilistici si vedano alcuni esemplari quasi uguali a questi conservati nel Museo Civico di Rieti ( Mortari 1960 ) nelle chiese romane di S. Sabrina, S. Tommaso di Canterbury, nella zona bergamasca bresciana cfr. Clusone ( Bg ) e a Milano nella Casa Bagatti Valsecchi ( Toesca, 1918 ). Si noti inoltre che il grosso fiore stilizzato sbalzato al centro di alcuni esemplari è riprodotto su oggetti di produzione profana e di diverso materiale, si veda ad esempio un piatto a smalto attribuito a Venezia, sec. XVI e conservato nella raccolta La Piccirella di Firenze ( Gregori 1979, p. 215 )

Collocazione

Sant'Angelo Lodigiano (LO), Museo Morando Bolognini

Credits

Compilazione: Zilocchi, Maria Amelia (1983)

Aggiornamento: Sciandra, V. (2000)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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