FIGURA FEMMINILE PANNEGGIATA

Dalmaschio Luigi; Pellegrini Giovanni

FIGURA FEMMINILE PANNEGGIATA

Descrizione

Autore: Dalmaschio Luigi (notizie fine sec. XVIII - inizio sec. XIX), esecutore; Pellegrini Giovanni (notizie fine sec. XVIII - inizio sec. XIX), esecutore

Cronologia: ca. 1790 - ca. 1791

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: gesso

Misure: 4 cm x Ø 53 cm

Notizie storico-critiche: Il tondo appartiene alla serie di dodici calchi di forma circolare posizionati lungo la metà superiore delle pareti lunghe e nella metà inferiore delle pareti corte della camera del Sole e della Luna. Questi - alternati ad altri calchi in gesso riferibili allo stesso momento esecutivo - costituiscono parte dell'apparato decorativo qui realizzato nell'ultima decade del sec. XVIII dagli allievi formatori dell'Accademia di Belle Arti di Mantova Luigi Dalmaschio e Giovanni Pellegrini, guidati dal professore di Ornato e Disegno Giovanni Bellavite. Tale impresa si inserisce in un progetto di recupero e valorizzazione di alcuni ambienti di Palazzo Te sostenuto dal governo asburgico e attuato dietro coordinamento del conte Giambattista Gherardo d'Arco, prefetto dell'Accademia Teresiana e intendente politico provinciale dal 1786 al 1790. La serie di tondi di cui l'elemento é parte consta in dodici calchi di altrettanti bassorilievi disposti a formare un fregio nella fascia più alta delle pareti della Camera delle Cariatidi, nel medesimo palazzo: ispirati alla monetazione e a soggetti di sarcofagi antichi, erano originariamente inseriti in un contesto di decorazione pittorica, del quale oggi sussistono esigui lacerti.
Il tondo in stucco in esame è il primo della parete Est di tale ambiente e rappresenta una figura femminile in piedi, con il capo rivolto a sinistra e il busto e le gambe in direzione opposta, quasi a suggerire un passo verso destra. La veste, delineata a grandi pieghe, lascia scoperto il seno e copre interamente il braccio sinistro, piegato dietro la schiena; la figura ne sorregge con la mano destra un lembo, raccogliendola all'altezza della vita, mentre due nastri svolazzanti si dipartono da sotto il suo seno, aprendosi sul fianco destro.
La mancanza di attributi non consente l'identificazione del personaggio. Il calco riproduce con fedeltà l'intera immagine - che, in assenza di un'identità certa, si impone unicamente nelle proprie qualità formali, caratterizzate dalla libertà di trattamento e dal brio sciolto della mano di Giulio Romano, sempre in dialogo con i molteplici modelli dell'antichità - ma non ripropone la ricca ghirlanda che incornicia il rilievo giuliesco: in sua vece troviamo una semplice cornice neoclassica costituita da tre elementi, due fasce piatte (di larghezza leggermente diversa) che racchiudono un motivo a perline.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Marocchi, Giulia (2007)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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