EDUCAZIONE DI CUPIDO

Dalmaschio Luigi; Pellegrini Giovanni

EDUCAZIONE DI CUPIDO

Descrizione

Autore: Dalmaschio Luigi (notizie fine sec. XVIII - inizio sec. XIX), esecutore; Pellegrini Giovanni (notizie fine sec. XVIII - inizio sec. XIX), esecutore

Cronologia: ca. 1790 - ca. 1791

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: gesso

Misure: 79 cm x 82 cm x 4 cm

Notizie storico-critiche: L'elemento é parte della serie di sei calchi rettangolari della Camera riproducenti altrettanti bassorilievi in stucco della volta della Camera degli Stucchi, nel medesimo palazzo. Esso riproduce il bassorilievo collocato nella quarta fila di lacunari a partire dalla testata Est, primo a partire dalla parete Sud verso il centro della volta: la scena rappresenta l'educazione di Cupido da parte di Mercurio, un soggetto iconografico sconosciuto alla tradizione classica e affermatosi in Italia tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento (Belluzzi, 1998). Il dio precettore, seduto, mostra a Cupido un oggetto simile a una tavoletta, offrendo probabilmente nozioni di lettura; le due divinità sono ben riconoscibili grazie ai loro attributi, dei quali il caduceo di Mercurio si impone all'attenzione in quanto sollevato sulle teste dei protagonisti dalla figura alle spalle del dio, forse un altro precettore. I personaggi sulla destra potrebbero essere altrettante figure di maestri o assistenti, come suggerito dalla tavoletta che uno di loro tiene tra le mani. Il calco si mantiene fedele all'originale nelle figure e nelle dimensioni della scena, sostanzialmente rispettate anche lungo i margini dell'immagine. Le fisionomie e le anatomie sono riprese e meglio definite, con una certa accentuazione dei volumi. Nuova rispetto allo stucco originale risulta l'incorniciatura, qui costituita da una cornice formata da due semplici listelli separati da un motivo continuo a elementi fitomorfi simili a boccioli, che si dipartono dalla metà dei lati superiore e inferiore e si incontrano ai quattro angoli del calco: questo stesso motivo ricorre a finitura di vari calchi della Camera e in particolare nelle modanature dei quattro sopraporta. La scelta di riprodurre originali giulieschi presenti nel Palazzo deve essere letta nel contesto fine settecentesco di recupero e valorizzazione di alcuni ambienti sulla base di scelte filologicamente coerenti con lo stile del monumento. Per l'occasione della campagna di restauri e gli autori coinvolti nel progetto decorativo di cui l'elemento é parte si rimanda alla scheda relativa alla parte settecentesca della Camera del Sole e della Luna (NSK34).

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Marocchi, Giulia (2007)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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