VITTORIA v. anche Allegoria della Vittoria

Pippi Giulio detto Giulio Romano

VITTORIA v. anche Allegoria della Vittoria

Descrizione

Autore: Pippi Giulio detto Giulio Romano (1499 ca./ 1546), disegnatore / pittore

Cronologia: ca. 1527 - ante 1530

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: affresco monocromo

Misure: 133 cm x 142 cm

Notizie storico-critiche: Sulla parte superiore della parete settentrionale e dell'opposto lato della loggia, la combinazione dei due sistemi architettonici costituiti da lesene reggenti il cornicione all'imposta della volta e da paraste reggenti la modanatura ad arco delle singole arcate determina la presenza di "spicchi" di decorazione murale, in numero di sei su ciascuno dei due lati lunghi. Tali spazi, contornati da un bordo chiaro, mostrano lacerti di pittura a calce (non affresco) a finto bronzo: a un esame ravvicinato, essi restituiscono le immagini di Vittorie alate, reggenti una corona d'alloro oppure un ramo di palma. Non è possibile, a causa del pessimo stato conservativo, determinare la corretta alternanza dei due tipi negli spicchi delle due pareti: gli spicchi della terza arcata della parete settentrionale mostrano, con piuttosto chiara evidenza, il tipo della Vittoria con corona. Tale impostazione architettonico-decorativa - con la presenza, appunto, di lesene (o paraste) reggenti un cornicione tra le quali trovano spazio modanature interne ad arco, e di figure alate negli spicchi risultanti dall'incastro dei due sistemi - non costituisce un unicum nell'arte giuliesca: essa ricorre anche nella Loggia dei Marmi di Palazzo Ducale (1538-1539) e nello spazio interno della Porta della Cittadella (o Porta Giulia, 1542 circa-1549). Delle figure non resta, oggi, che il profilo inciso (da cartone) sull'intonaco. Il loro disegno risulta identico a quello delle Vittorie presenti nella decorazione del salone della casa di Giulio Romano (sopra le statue dipinte di Minerva e Mecurio; 1538 post), riprodotte, ad esempio, da Pietro Biaggi (1817 ca.): la Vittoria con corona è vista da tergo e con la mano libera dall'attributo solleva un lembo della veste a coprire le gambe; la Vittoria con ramo di palma è mostrata, invece, frontalmente e con la mano libera dall'attributo solleva anch'essa la veste sulla coscia. Il volto di entrambe è rivolto in posizione opposta al braccio teso con corona o ramo di palma. L'osservazione dei lacerti dipinti, unita alla fondamentale testimonianza visiva offerta dal rilievo della parete settentrionale di Ippolito Andreasi (1567 ca., cfr. A. Belluzzi 1998, p. 361 fig. 208), porta a riconoscere nelle Vittorie della prima e terza campata il tipo visto da tergo con corona, e nelle Vittorie della campata centrale il tipo frontale con palma. Non altrettanto chiara la distinzione dei due tipi sul lato opposto della loggia, nel quale forse l'alternanza era ripetuta in modo speculare alla parete nord. Sulla parete settentrionale gli spicchi dedicati alle Vittorie (con relativo bordo) costituiscono giornate a parte, precedenti la stesura di intonaco delle modanature ad arco; sul lato sud, al contrario, l'intonaco delle Vittorie risulta steso con quello degli archi, interrotto solo dalla bugna centrale. Si individuano ipotetiche tracce di battiture di filo a definizione del bordo chiaro degli spicchi (v. della parete settentrionale, prima arcata, spicchio destro); le Vittorie risultano incise da cartone preparatorio e tali incisioni sono maggiormente evidenti sulla parete nord; sulla Vittoria sinistra dell'arcata centrale del lato sud, tuttavia, non si riscontrano incisioni, bensì tracce scure di un probabile disegno a carboncino.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Marocchi, Giulia (2011)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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