Nicolò Piccinino

Bernardino Campi (bottega)

Nicolò Piccinino

Descrizione

Identificazione: NICOLO' PICCININO

Autore: Bernardino Campi (bottega) (1522-1591), esecutore

Cronologia: ca. 1580 - ca. 1610

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 80 x 99.1

Notizie storico-critiche: L'opera rappresenta Nicolò Piccinino (1386-1444), uno dei più famosi condottieri del Quattrocento; fu al servizio di Firenze, di Milano e del re di Napoli Alfonso I. Piccolo, mingherlino, di brutto aspetto, era noto più per l'astuzia che per la forza.
Il ritratto proviene dal Palazzo Ducale di Vespasiano Gonzaga a Sabbioneta, qui il duca aveva raccolto e ordinato le sue collezioni d'arte tra cui anche una galleria di ritratti di antenati e uomini illustri sul modello di Paolo Giovio. La provenienza del ritratto da Sabbioneta è attestata da documenti d'archivio (cfr.) che registrano il trasporto di una serie di 34 ritratti di personaggi illustri, molti lasciati incogniti, ma simili per dimensioni (Bazzotti U., 1993). Il dipinto giunge a Mantova per volontà del governo austriaco nel 1773 e viene collocato in Palazzo Accademico in vista della creazione di un Museo dell'Accademia. Il passaggio del dipinto nella Biblioteca Teresiana non è documentato, ma essendo entrambe gli istituti culturali diretta emanazione della volontà di Maria Teresa, è possibile che tale passaggio sia avvenuto senza particolari procedure burocratiche. La presenza del ritratto in Biblioteca è comunque registrata dagli inventari ottocenteschi (cfr.documentazione d'archivio, 1830, il ritratto è identificabile con " Altro guerriero con spada sguainata in mano e berretto rosso"). Nel 1880 il Ministero della Pubbl. Istr. cede (rogito Nicolini) in proprietà al Comune di Mantova tutti gli arredi della Biblioteca Governativa (l'atto notarile cita senza precisare l'identità "sedici quadri in tela ad olio, senza cornice, d'ignoti pittori, rappresentanti diversi personaggi;... dodici quadri in tela ad olio senza cornice...di distinti personaggi). Il dipinto va riconosciuto tra quelli anonimi trasferiti in Palazzo Ducale nell'ottobre del 1915 (cfr. " due ritratti di ignoti con cornice nera").
La posa rigida, bloccata e le caratteristiche iconografiche, rivelano la ripresa di un modello quattrocentesco, probabilmente la meaglia eseguita per Piccinino da Pisanello nel 1441, modello anche per il ritratto della coll. Giovio (B.Fasola, 1985), poi ripreso in copia agli Uffizi (inv. 91). L. Ozzola propone per il dipinto una datazione molto tarda, seicentesca e lo attribuisce in modo generico alla scuola emiliana. Anche L'Occaso (2011) sembra propendere per una datazione tarda e per un artista lombardo ancoar anonimo a cui attribuisce, della stessa serie anche il Ritratto di Ezzelino da Romano, di Don Pedro di Navarra e di Carlo di Borbone.

Collocazione

Mantova (MN), Museo di Palazzo Ducale. Pinacoteca civica

Credits

Compilazione: Pisani, Chiara (2000)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2005)

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