Battesimo di Cristo

Nicola da Caravaggio [per Moietta Mangone, Nicola]

Battesimo di Cristo

Descrizione

Autore: Nicola da Caravaggio [per Moietta Mangone, Nicola] (1480-1546 ca.), pittore

Cronologia: ca. 1500 - ante 1569

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tavola/ pittura a olio

Misure: 111 cm x 177 cm

Descrizione: Dipinto raffigurante Giovanni Battista con una croce con in alto un cartiglio che battezza Gesù. Sullo sfondo rocce e piante e sulla destra due angeli.

Notizie storico-critiche: Moietta (Moietta Mangone), Nicola. Figlio di Antonio, nacque tra il 1480 e il 1485 a Caravaggio. Nei documenti e nelle firme autografe il Moietta è ricordato anche come Nicola Mangone, o Nicola Moietta Mangone, o più semplicemente Nicola da Caravaggio, ma si tratta sicuramente della stessa persona. Nonostante siano pervenute sino ai giorni nostri numerose sue opere, le ricerche documentarie legate alla sua biografia hanno fino ad oggi dato risultati deludenti. La sua presenza risulta certamente documentata a Milano in due occasioni: nel febbraio 1510, quando sottoscrisse assieme ad altri colleghi una mozione di protesta avanzata da Fermo Tizzoni che si opponeva all'elezione di Giovan Pietro da Corte a Priore della Scuola di San Luca; e nel 1522, quando è documentata una sua disputa con il pittore Niccolò Appiani.
M. conservò sempre stretti legami con la città natale, dove erano tutti i suoi interessi familiari e patrimoniali.
Per chiarire la sua attività artistica giovanile gioca un ruolo importante l'attribuzione di alcuni affreschi presenti nella chiesetta di S. Maria Maddalena di Camuzzago, con le Storie della Maddalena distribuite sulle pareti del presbiterio e dell'abside.Si tratta di un'impresa affidata probabilmente a Bernardino Butinone intorno al 1510 e in parte da lui progettata, ma poi affidata per l'esecuzione ad altri collaboratori, tra i quali è forse possibile riconoscere la mano del M., in realtà l'attribuzione di tali dipinti, anche alla luce delle nuove conoscenze che offrono gli affreschi riscoperti a Treviglio, rimane materia molto controversa.
La prima prova documentata del M. risale solo al 1519, quando firmò e datò il ciclo di affreschi della chiesa di S. Maria Annunziata di Abbiategrasso, annessa al convento dei frati minori osservanti, un complesso che era stato realizzato nel 1469 per volontà dei signori di Milano, il duca Galeazzo Maria Sforza e la moglie Bona di Savoia.
L'anno successivo realizzò la Madonna col Bambino in trono e s. Giovannino tra i santi Francesco, Gerolamo ed Elisabetta e un devoto, una tavola a olio firmata e datata («Nicolaus Caravaginus pinxit MDXXI»), conservata nel palazzo comunale di Caravaggio, ma proveniente dalla chiesa di S. Bernardino. Nel 1522 il M. è nuovamente documentato a Milano per la composizione di una controversia con il pittore Niccolò Appiani, che gli era debitore fin dal 1515 (Shell, 1995, pp. 25 s.). Del 1524 è l'affresco raffigurante la Madonna col Bambino in trono e s. Giovannino tra i ss. Gerolamo e Caterina d'Alessandria che presentano due devoti, nell'abside della chiesa di S. Andrea a Melzo, attribuitogli da Agosti (p. 475) per gli innegabili riferimenti a Mantegna e per la struttura architettonica perfettamente scorciata. Intorno a questi anni o poco prima dovrebbe collocarsi l'affresco con il Martirio di s. Stefano nella chiesa di S. Stefano di Mozzanica, oggi trasportato su tela (Cavalieri, 2006, p. 149).
Negli anni 1524-25 e 1529-31 il M. risulta impegnato a Caravaggio in acquisti fondiari (Comincini, pp. 55, 247). Da un documento del 1530 veniamo a sapere che si era sposato con Clara Varoli, pure di Caravaggio. Evidentemente, morta in data imprecisata la prima moglie, il M. si era unito in seconde nozze con Clara, di famiglia benestante a giudicare dalla ricca dote, ed era andato ad abitare in casa di lei, in porta Prata a Caravaggio (ibid., pp. 56, 247). Con Clara il M. ebbe tre figli: Angiolino, nato intorno al 1530, Vincenzo nel 1532 e Gerolamo nel 1542.
Nel frattempo, probabilmente a partire dal 1527, il M. aveva iniziato la decorazione della cappella di S. Giuseppe nella parrocchiale caravaggina dei Ss. Fermo e Rustico, che doveva impegnarlo almeno fino al 1530 (Cavalieri, 2006, pp. 136-140; Comincini, 2006, pp. 55, 247). Di questo lavoro, commissionatogli dalla locale Confraternita di S. Giuseppe, non rimane che la pala d'altare, firmata e datata 1529, un'Adorazione dei pastori con i ss. Cristoforo e Caterina d'Alessandria, conservata nella parrocchiale di Caravaggio. L'opera si presenta oggi divisa in tre pannelli: quello centrale centinato con l'Adorazione in basso e l'Annuncio ai pastori in alto, quelli laterali con i due santi e non è chiaro se in origine facessero parte di un'unica tavola o se ci fosse una cornice adatta ad assemblarli, ma l'impianto prospettico era sicuramente unico.
Alla metà del quarto decennio si dovrebbero datare gli affreschi della cappella del battistero della collegiata dei Ss. Martino e Maria Assunta di Treviglio.
Del 1537 è la S. Lucia affrescata sul pilastro d'ingresso dell'ultima cappella della navata destra della basilica di Treviglio, che reca sul piedistallo l'iscrizione ripassata «2 iunio 1537».
Studi recenti ipotizzano che il pittore visse a Caravaggio, nel rione Vicinato, nella via che oggi reca il suo nome.
Il M. morì poco dopo il gennaio del 1546, probabilmente a Caravaggio .

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Rampi, Elena (1998)

Aggiornamento: Magrassi, Anna Letizia (2003); Manara, Roberta (2003); Basilico, Andrea (2009); Knapp, Blanka (2012)

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