San Francesco d'Assisi riceve le stimmate

Brusasorzi Domenico

San Francesco d'Assisi riceve le stimmate

Descrizione

Autore: Brusasorzi Domenico (1516-1567)

Cronologia: 1560

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 120.5 cm x 7 cm x 168 cm ; 107 cm x 154 cm

Notizie storico-critiche: Credo sia da escludere la provenienza Bevilacqua (proposta da Laper le due tele con San Francesco e San Guglielmo di Domenico Brusasorci dal sacello delle Sante Teuteria e Tosca ai Santi Apostoli (P 85 e P 89), che il conte acquistò "dall'indorador sul corso" e furono provviste di una certificazione di Cristoforo Laffranchini (1811, luglio 4) che ne attesta la provenienza dalla chiesa delle Sante Teuteria e Tosca. Si noti che il conte ricorda nelle note d'acquisto la provenienza Bevilacqua in altri casi, mentre non ne fa cenno per le due tele in esame (cfr. Albertario 2012).
M. Albertario

Le due tele (P 85. P 89), costantemente documentate nella chiesa veronese di Santa Teuteria, o Sante Teuteria e Tosca, presentano nella fortuna critica un riferimento costante all'attività di Domenico Brusasorci già riportato nelle fonti antiche (Biancolini 1749, Dal Pozzo 1718, Lanceni 1720, poi Della Rosa ). Circa la collocazione nella chiesa, A. Da Lisca 1913, ricorda: "Anche l'interno era prima dei restauri tutto intonacato ed imbiancato e nel fondo dei due bracci di mezzodì e di tramontana esistevano due piccoli altari con la mensa di tufo (1700) e l'alzato di legno (1800) racchiudente due sgorbi di tele". Le vicende si precisano meglio nel contributo di E.M. Guzzo (1994) che, dopo avere ribadito l'autografia di Domenico Brusasorci, afferma che: "La loro collocazione originaria era su altari lignei le cui mense vennero rifatte in marmo del Settecento , epoca alla quale risale anche l'altare principale e il tratto antistante di pavimentazione, in marmi bianchi e neri, ancora in opera a differenza degli altari laterali rimossi nel corso del restauro del 1913: interventi da riferire verosimilmente al 1734, quando Gaetano Bevilacqua fece fare il sigillo sepolcrale presso l'arca cinquecentesca". Guzzo ricorda anche che insieme a queste due tele, delle quattro menzionate dalle fonti nella chiesa, arriva a Lovere anche un San Girolamo (cfr. P 92 ). La quarta è perduta.
M. Vinco

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia

Credits

Compilazione: Passamani, Alessia (1996); Scalzi, Angelico Gino (1996)

Aggiornamento: Albertario, Marco (2006); Vinco, Mattia (2013); Albertario, Marco (2021)

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