Ritratto di Alessandro I Pico duca della Mirandola

scuola veneta

Ritratto di Alessandro I Pico duca della Mirandola

Descrizione

Ambito culturale: scuola veneta

Cronologia: 1625 - 1649

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 47 cm x 64.5 cm

Notizie storico-critiche: Il dipinto è registrato dal conte Tadini (1828 e 1837) come "Ritratto di un cavaliere con gran collare bianco, decorato dell'ordine del toson d'oro. Opera di Tiziano Vecellio", attribuzione che pare accolta nella guida a firma di Frizzoni (1903, ma si noti che l'opera rientra nel gruppo di quelle sulle quali il critico no lavorò): nulla si rileva infatti nell'inventario noto come "Stato vecchio e nuovo della Pinacoteca Tadini", 1903 post, che registra gli spostamenti e il lavoro condotto da Frizzoni sulle opere in Pinacoteca.
L'attribuzione è messa in dubbio con l'aggiunta di un punto interrogativo in quella di E. Scalzi (1929). L'inventario della Pinacoteca registra il dipinto, sulla scia di una proposta di Arlsan (comunicazione orale, 1949) come "Anonimo del '600", e nell'anonimato la tela è rimasta a lungo.
Si deve a Stefano L'Occaso (comunicazione scritta, 31/1/2013) l'individuazione dell'opera quale copia dal Ritratto di Alessandro I Pico, signore e poi duca della Mirandola e marchese di Concordia (1602 - 1619), realizzato da Sante Peranda (Venezia, 1566-1638) intorno al 1619: resta da capire se l'originale sia da individuare nel grande ritratto ufficiale a figura intera, o piuttosto nella versione a mezzo busto, che ebbe una sua circolazione autonoma rispetto al ritratto di corte. La provenienza fa pensare che l'opera possa essere stata acquistata anche attraverso i rapporti familiari con i Salimbeni, residenti a Nonantola.
M. Albertario

Collocazione

Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia

Credits

Compilazione: Passamani, Alessia (1996); Scalzi, Angelico Gino (1996)

Aggiornamento: Albertario, Marco (2013)

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