Elsa di spada

manifattura giapponese

Elsa di spada

Descrizione

Identificazione: drago

Ambito culturale: manifattura giapponese

Cronologia: post 1600 - ante 1930

Tipologia: armi e oggetti storico-militari

Materia e tecnica: metallo/ bulinatura/ intarsio

Misure: 4,1 cm x 5,3 cm x 0,3 cm

Peso: 0,0495 kg

Descrizione: Elsa di spada giapponese in shakudo, per coltelli, tanto, a forma quadrilobata (mokko gata), con i tre fori canonici, quello centrale (nakagoana) per il codolo, il foro di sinistra (kozuka hitsuana) per il coltellino, e quello di destra (kogai hitsuana) per lo spillone. La superficie è stata lavorata a finissimi puntini a rilievo (nanako), mentre la decorazione è realizzata con la tecnica suemon zogan che consiste nell'intarsiare e ageminare in oro e argento. Rappresenta draghi e nuvole.

Notizie storico-critiche: Lo shakudo è una lega di rame e oro con al 94-99%, oro all' 1-6%, una minima quantità di argento, e tracce di antimonio, arsenico e piombo. Esso era patinato con bagni in soluzione acida per assumere un colore nero violastro. Il signore feudale del XVI secolo Toyotomi Hideyoshi legò il colore di questa lega all'imagine della pioggia sulle ali del corvo.

In Giappone l'elsa è detta "tsuba". La sua funzione primaria è quella di fare in modo che la mano di chi impugna la spada non finisca sulla propria lama, oltre a bilanciare la spada e a proteggere la mano dalla lama dell'avversario.
Indirettamente, gli tsuba servivano anche a mostrare lo stato sociale e il gusto personale e, come per altri oggetti d'uso, divennero presto un mezzo d'espressione artistica.
Dal XIX secolo, quando la spada e i suoi accessori divennero più decorativi che funzionali, e ancor più dal 1878, a seguito della proibizione di portare la spada, gli tsuba erano prodotti come oggetti da collezione favoriti dagli occidentali, che li vedevano come una originale e nuova forma d'arte. Molti di questi oggetti raggiunsero infatti l'Europa già nell'Ottocento.

I fori laterali, hitsuana servivano a lasciare passare i manici dei piccoli oggetti decorativi e d'uso che sporgevano dal fodero.

Anche in Giappone, come in Cina, il drago è uno dei soggetti artistici più rappresentati. La figura del drago permea infatti le religioni, il folclore, l'arte e la cultura in generale dei paesi dell'Asia Orientale che hanno avuto la Cina come riferimento culturale. La sua simbologia, è perciò complessa e i significati ad essa legata sono molteplici, ma sempre positivi. In particolare il drago è portatore di ricchezza e fortuna ed è associato all'acqua in quanto abitante dei mari e dei cieli. Secondo la tradizione cinese, infatti, il drago, inseguendo la perla (il tuono) fra le nuvole causa le piogge, necessarie al buon raccolto.

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Credits

Compilazione: Tedeschi, Isabella (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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